(Questo articolo è stato scritto il 30 Maggio 2016 sul blog della sottoscritta Donna in Rete: una finestra sul mondo)
Si sa, l'America è il Paese, anzi, il Continente, dei grandi paradossi.
Si sa, l'America è il Paese, anzi, il Continente, dei grandi paradossi.
Sono i più multietnici e razzisti. Sono per la libertà ma hanno più restrizioni del Vaticano.
Sono per la Privacy, ma si controllano e controllano gli altri (che per stessa ammissione del loro governo non hanno diritti perchè non amricani) con bigotta perversione.
Sono per i diritti e la giustizia, ma guai a punire fuori dal loro stato un americano (loro se uccidono fuori dal continente hanno licenza di uccidere che manco James Bond... e lo sappiamo bene, no?).
Sono il popolo più spendaccione, più avaro e più altruista (in quanto a donazioni, che fanno sia per un voler restituire alla comunità oltre al voler pagare meno tasse - altro paradosso quindi).
Sono quelli che inquinano di più e sprecano più risorse del mondo.
Me è in america dove a tecnologia ecologica sta progredendo.
Sì, proprio quel green che piace tanto alle pubblicità italiane di questo periodo.
Purtroppo si sa, il nostro Paese è talmente lontano dall'essere vagamente ecologica da essere umilianti, un po' come quando si sente parlare della politica italiana quando siamo all'estero.
Infatti, non siamo in America.
Più precisamente, in Florida.
Nello stato americano delle arance, infatti, è in progetto la costruzione della città più sostenibile nel mondo in un lembo di terra di diciottomila acri (quindi tanta, TAAANTA roba) nel sud-ovest della Florida.
Il suo nome è Babcock Ranch e i progetti la vogliono interamente alimentata da energia solare prodotta da una centrale elettrica grande 443 acri.
Il progetto poi è qualcosa di piuttosto lontano da quello che conosciamo come metropoli americana, con poco spazio e soprattutto poco verde.
Infatti, Babcock Ranch rappresenta più o men quello che è l'idea che gli urbanisti hanno della cosiddetta Città Giardino. Anche se lo stile di progetto è ben lontano dall'idea italiana di città giradino.
La città infatti avrà più della metà della superficie occupata da parchi e laghi.
Non sarà una città particolarmente popolosa, visto che sono previste Ventimila case (con un prezzo assolutamente apprezzabile che spazia dai 250.00 ai 900.000 dollari) e non ci saranno costi aggiuntivi (no, non siamo su Marte: è l'America).
La città avrà un impianto solare di nuova generazione da 75-megawatt di proprietà della Florida Power & Light che soddisferà la maggior parte dei fabbisogni della cittadina (perchè sì, non è una megalopoli: è una cittadina, per lo meno nei numeri di abitanti visto che si ripropone di averne soli sessantamila, se non ho capito male) e settandaduemila acri di terra incontaminata (la Babcock Ranch Preserve) che faranno vivere gli abitanti dell'area in quello che potrei definire, per l'appunto, in una riserva. Sono infatti stati predisposti pannelli solari disposti su oltre 1,6 chilometri quadrati del territorio che si vanno a sommare quelli su ogni struttura.
Per intenderci: quando un fabbricato come una stalla ha i pannelli solari, produce non solo l'energia per se e per l'azienda agricola, ma anche per quelle vicine (per quello che concerne il nord italia, per andare ancora più nello specifico), non considerando i depositi di energia che sono da utilizzare quando il sole non sarà disponibile.
Ovviamente sono solo ai preliminari essendo ancora in fase di approvazione, ma se tutto andrà bene, tra meno di un anno ci saranno più di un migliaio di abitazioni già pronte e da qui alla costruzione delle restanti diciannovemila il passo è breve.
Questa non è che la prima parte di un progetto estremamente interessante (quello della Florida Power & Light) che vuole rendere la Florida uno Stato ad Energia Solare entro una decina d'anni.
I progetti ovviamente vanno molto più in grande, arrivando alla visione di una città totalmente elettrica, anche nei veicoli che progettano non solo ad energia ecologica, ma addirittura senza conducente. Babcock Ranch infatti è progettata non con l'idea di essere percorsa da strade e autostrade, ma piuttosto su una pianificazione intelligente della città, sia per quello che riguarda l'urbanistica che per quello che è la tecnologia di trasporto delle persone, andando a controllare il trasporto e le infrastutture di collegamento. Ed è per questo, in fondo, che hanno deciso di lavorare sulla piccola scala: essando un prototipo, è indubbio che prima di essere sicuri della tecnologia di trasporto e della resistenza dello stesso
Ora, se vi state chiedendo perchè ho fatto il paragone con il nord Italia? Perchè dovete ricordarvi di una cosa fondamentale. Se New York è alla stessa longitudine di Napoli, dove pensate che sia la California? Tranquilli, ve lo dico io: l'Egitto.
Sembrano due posti così diversi, invece la base stessa della loro sussistenza è identica: un sole infuocato che raramente è coperto da nuvole: è come se, tornando a pensare all'Italia, la Sicilia si mettesse a progettare una cosa simile.
Magari alcuni siculi lo pensano anche, ma non sarebbe fattibile per ovvi motivi.
Peccato.
Che dire: chapeau
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