domenica 30 settembre 2018

IRIScan Book Executive 3

(Questo articolo è stato scritto il 07 Giurgno 2016 sul blog della sottoscritta Donna in Rete: una finestra sul mondo)

Tempo fa mi si ruppe il mio vecchio scanner.
Nulla di terribile, nè inaspettato: con più di 10 anni di onorabile attività, il mio vecchio scanner della Canon era ormai incompatibile anche con il vecchio pc. Mi è stato vicino ANNI, ma ormai negli ultimi tempi si bloccava e non funzionava e quindi, quando ha fatto il suo ultimo respiro, non mi sono sorpresa.
Per molto tempo mi sono arrangiata come potevo, ovvero scroccando gli scanner altrui.
Il problema principale è la comodità di utilizzo.
Spesso trovavo e mi trovo tutt'ora a dover avere delle scansioni in giro.
Chi è studente, infatti, deve poter avere la reperibilità di alcuni libri o per lo meno alcune pagine di essi e, diciamocelo, non a tutti basta la fotografia del cellulare. 
Io stessa, comprato il primo smartphone, ho notato la piacevolezza di una fotografia di buona risoluzione per i documenti, ma spesso serve qualcosa di più.
Qui entra in gioco l' IRIScan Book Executive 3, un aggeggio semplicemente mica male. Anzi. Io l'ho adorato da subito.

La prima volta che sentii parlare di uno scanner portatile di questo tipo fu da mia sorella, proprio quando ancora piangevo le spoglie del mio amato Canon. Me ne innamorai subito, se non fosse per il prezzo che era decisamente lontano dalle mie tasche: sono fanatica di tecnologia, ma 200 euro risulta essere sempre un prezzo troppo elevato per me.

Mi sono ritrovata a doverlo usare in più di un'occasione, ritrovandomi estremamente soddisfatta:

  • Ho scansionato una pagina di scuola che mia nipote doveva mandare a una sua amichetta e la cosa difficile è stata trovare l'adattatore della microsd che le avevo regalato per il compleanno. In questo caso, poi, devo ammettere che forse una fotografia sarebbe bastata, ma l'amichetta era dalla nonna, quindi la cosa era impossibile
  • Ero in biblioteca e dovevo scansionare delle pagine per delle ricerche universitarie, ma i libri erano troppi per poterli ordinare tutti
  • Dovevo mandare dei documenti a un amico, 
  • Dovevo acquisire fuori casa delle immagini su cui lavorare.
La comodità strema di questo scanner sta nelle sue forme ridotte e nella sua assoluta leggerezza.
Se l'inghippo può essere che necessita delle classiche pile, questo io lo definirei anche un vantaggio: non avendo bisogno di essere sempre controllato se in carica o no, può essere sempre a disposizione.
Da quando l'ho comprato ho sinceramente dimenticato di utilizzare altri scanner anche perchè se ci sono fascicoli interi da scansionare, bisogna per forza di cose avvalersi di un altro genere di scanner che comunque non tutti, necessariamente, riescono ad avere a disposizione e implica la presenza di una stampante e di un luogo fisso dove stare e comunque, nonostante tutto, scansionare più di una pagina con questo adorabile strumento non è nè difficile, nè lunga.
Anche le istruzioni presenti sulla confezione e dentro di essa permette l'uso agevole e la comprensione del suo funzionamento.

Trovo anche interessante il prezzo: spesso è possibile trovarlo a prezzi inferiori rispetto a quello di base e comunque è uno dei prezzi più bassi per prodotti simili: io per lo meno l'ho pagato meno di 100 euro, prezzo assolutamente fattibile e onesto.


venerdì 28 settembre 2018

L'APP ANTI STOLKING

(Questo articolo è stato scritto il 10 Giugno 2016 sul blog della sottoscritta Donna in Rete: una finestra sul mondo)

Non è allarmismo. Non penso che tutte le donne debbano averle quest'app.
Ma certamente quelle che ricevono molestie da parte di Chicchesia sarebbe bene che le avesse.
Telefono Donna, associazione di volontariato regolarmente iscritta al registro regionale dedicato e facente parte del CNDI e affiliata da Conseil International Des Femmes (ONU) e che trova la sua sede alla Ca'Granda di Milano (il Niguarda, per intenderci), si è preoccupata di creare un'applicazione per combattere queste molestie.
Stop Stalking infatti è stata ideata e realizzata da Telefono Donna con il contributo dell' ASL di Milano e vuole essere un aiuto per difendersi dallo stalking.
OVVIAMENTE l'app è gratuita, è in italiano, inglese, francese, spagnolo e arabo (peccato non ci sia anche in russo e portoghese, ma non si può essere perfetti) ed è compatibile con Adroid e IOS. 
Una volta installata quest'App è come un consulente portatile: consente di avere sempre a portata di mano le informazioni e le strategie utili per contrastare lo stalker, di memorizzare ora, data e luogo degli eventi significativi generando automaticamente il "diario dello stalking" e invia una richiesta di aiuto automatica allo Sportello Antistalkng di Telefono Donna, che è sempre attivo.
Se ancora non volete scaricare quest'app, sulla stessa pagina c'è un pdf scaricabile che consiste (tolte le "pataffiate" della regione) in un piccolo manuale illustrativo sul fenomeno e come agire.
Sappiamo che è poco, ma almeno è qualcosa.
Nella stessa pagina si ha anche le Otto regole per difendersi dallo stalking.
Giusto per la cronaca, le riporto qui sotto in maniera LEGGERMENTE rielaborata:

1 - INFORMATI su associazioni, centri e strutture che possono aiutarti
2 - PARLA perchè solo parlando puoi sperare di aiutarti o che ti aiutano. Va bene tutto, ma i segnali non si colgono così facilmente.
3 - CHIEDI ASSISTENZA perchè da soli non si va avanti, ma serve il confronto e la condivisione per avere forza e si sa fin troppo bene: sei fregata (ricordiamo la storia di Giordana di Stefano che ha avuto la prontezza di chiedere al cugino di andare con lei, ma poi lo ha lasciato andare via ed è rimasta sola col suo omicida codardo e vigliacco che poi è scappato a Milano).
4 - ALLONTANATI lo stalker è un pianificatore e per pianificare a tua volta come agire.
5 - SII PRUDENTE e conserva lucidità e sii semrpe pronta a contattare le autorità.
6 - USA DUE CELLULARI (questa io non me l'aspettavo) e mentre con uno raccogli sms e chiamate dello stolker a cui non devi mai rispondere.
7 - NON SCAPPARE A CASA perchè gli dai un'informazione in più che lo metterebbe in condizione di conoscere dove abiti e dove stanno i tuoi cari e se ti pedina contatta le forze dell'rodine o recati personalmente in questura.
8 - RACCOGLI LE PROVE perchè di certo non lo farà nessuno per te: sii una di quelle donne che ammiri nei telefilm e spetta a te raccogliere e conservare ogni prova del reato: dai biglietti agli sms alle email con cui puoi almeno ottenere un ammonimento giudiziario.


mercoledì 26 settembre 2018

Come difendersi dalle molestie sul luogo di lavoro

(Questo articolo è stato scritto il 04 Giugno 2016 sul blog della sottoscritta Donna in Rete: una finestra sul mondo)

Riprendo pari passo un pezzo di un articolo che ho trovato navigano nel web e da cui è nato un altro post.

Trattasi del REGOLE CONTRO LE MOLESTIE SUL POSTO DI LAVORO a cura di Rosa M. Amorevole.



PUNTO 1: Definizione di Molestia Sessuale

Capire cosa sono le molestie sessuali.
Si parla di Molestie sessuali tutti quei comportamenti di carattere sessuale che non sono desiderati da chi le riceve e che ne offendono la dignità.

Si definiscono molestie:
  • insinuazioni e commenti equivoci sull'aspetto esteriore
  • osservazioni e barzellette riguardanti caratteristiche, comportamenti e orientamenti sessuali
  • materiale pornografico sul posto di lavoro
  • contatti fisici indesiderati
  • avance in cambio di vantaggi o delle loro promesse
  • inviti indesiderati con chiaro intento
  • ricatti sessuali
  • atti sessuali, coazione sessuale o violenza sessuale.

La normativa vigente è il Decreto Legislativo 198/2006 (Codice delle pari opportunità) che definisce la molestie:

Quei comportamenti indesiderati, posti in essere per ragioni connesse al sesso, aventi lo scopo o l’effetto di violare la dignità di una lavoratrice o di un lavoratore e di creare un clima intimidatorio, ostile, degradante, umiliante o offensivo»; molestie sessuali: «ogni comportamento di carattere sessuale o fondato sull’appartenenza di genere, che risulta indesiderato a una delle parti, e ne offende la sua dignità.


PUNTO 2: La prima azione da intraprendere

La prima cosa da fare è manifestare in modo chiaro e netto che l'attenzione che si subisce non è gradita. Se si ha paura di parlare direttamente con il molestatore o se questo non ha effetto, puoi scrivere un'email elencando ciò che ti disturba e chiedendo che questi comportamenti vengano interrotti. E' molto importante che si tenga una copia di quanto si ha scritto stampandone una copia e, qualora avessi usato l'email dell'ufficio, inoltrala anche al tuo indirizzo privato.


PUNTO 3: Cosa fare se le molestie non smettono

Bisogna chiedere aiuto: è sempre controproducente affrontare da sola le molestie. Non bisogna nascondere nè tanto meno minimizzare i fatti: non si è responsabili delle aggressioni subite e non si è responsabili se qualcuno ci tormenta, ricatta o abusa di noi.



PUNTO 4: A chi rivolgersi?

Bisogna rivolgersi al consigliere di fiducia del tuo posto di lavoro. Le grandi aziende e le pubbliche amministrazioni hanno (o comunque dovrebbero) avere questa figura nel loro organico. Il consigliere deve ascoltare le parti e cercare una soluzione formale o informale riferendosi al codice etico e quello di condotta dell'azienda. In particolare: se lavori nella pubblica amministrazione c'è la possibilità di chiedere aiuto internamente al Comitato Unico di Garanzia

Puoi se no rivolgerti al consigliere di parità territoriale che agirà gratuitamente e insieme ad un tuo avocato di fiducia. Altrimenti ci sino le organizzazioni sindacali o il proprio avvocato.


PUNTO 5: Raccogli le prove.


Soprattutto in un campo così delicato e così poco considerato, bisogna avvalersi delle prove. Bisogna tenere tutte le email, le lettere, registrare le telefonate, le testimonianze (ormai sembra lecito dire "se trovate qualcuno che ha il coraggio di farlo"). Sappiamo già che nella nostra legislazione non sono ammesse in un processo perché, soprattutto per le registrazioni, non valgono se non si ha l'autorizzazione di tutti i soggetti, ma questo non vuol dire che non siano utili nella trattazione del vostro caso specifico e nella ricerca di una soluzione conciliativa (con riconoscimento economico del danno): spesso le aziende preferiscono chiudere privatamente le questioni.


PUNTO 6: Tenere nota
Bisogna sempre tenere nota di tutto quello che vi accade:
  • Nomi del molestatore
  • date con ora e luogo
  • tipo di molestia
  • la vostra reazione
  • la presenza di testimoni

PUNTO 7: Parlare.
Bisogna parlare. Parlare con i colleghi di cui ci si fida.
Infatti l'ammisione verbale del problema potrebbe essere come la goccia che fa traboccare il vaso (o rompe l'argine dell'Arno) e scoprire che non si è l'unica persona molestata e quindi si potrebbe agire in comune. Il sapere di non essere i soli può anche rassicurare dall'avere o no delle colpe.
Inoltre, anche se non fossero anche loro vittime, possono aiutare nella prevenzione delle molestie, anche solo evitando che si rimanga soli con il recidivo.

Non bisogna provare vergogna: non è chi subisce molestie a doversi vergognare.


PUNTO 8: Contattare gli ex colleghi.

Siamo onesti: i colleghi, seppur solidali, non hanno mai molta voglia di allontanarsi dall'omertà di rito. I motivi vanno dalla paura di essere considerati degli spioni a quella dell'avere il posto di lavoro a rischio (o aver paura che lo diventi). Gli ex colleghi spesso non hanno di questi problemi. Bisogna quindi sentirli: probabilmente alcuni di loro hanno subito lo stesso trattamento e/o sapere di azioni simili e quindi potrebbero testimoniare senza temere ritorsioni.

PUNTO 9: le responsabilità del datore di lavoro.

E' da ricordare che anche se si è precari, il datore di lavoro è responsabile dell'incolumità fisica e psichica dei propri dipendenti e deve adottare tutte le misure necessarie a garantirla come da articolo 2087 del codice civile.


Fonte: http://d.repubblica.it/attualita/2015/10/09/news/toglimi_le_mani_di_dosso_molestie_lavoro_olga_ricci_libro-2797516/

domenica 23 settembre 2018

HISSENE HABRE CONDANNATO ALL'ERGASTOLO

(Questo articolo è stato scritto il 31 Maggio 2016 sul blog della sottoscritta Donna in Rete: una finestra sul mondo)


http://finestradonna.blogspot.it/



Segnalo questo articolo (da cui poi si possono leggere anche approfondimenti sull'argomento nell'intero sito) per tutti gli amanti dell'Africa e della giustizia.
Il Tribunale di Dakar oggi ha dato il verdetto sull'ex dittatore del Ciad Hissene Habre: è stato condannato all'ergastolo, ma non alla confisca dei beni guadagnati con i suoi crimini,

Chiedo scusa, ma non essendo molto "dentro" l'argomento, mi preoccupo solo di segnalarlo.



FONTI

http://africalive.info/hissene-habre-condannato-allergastolo/

mercoledì 19 settembre 2018

Babcock Ranch: la prima città ad energia solare

(Questo articolo è stato scritto il 30 Maggio 2016 sul blog della sottoscritta Donna in Rete: una finestra sul mondo)

Si sa, l'America è il Paese, anzi, il Continente, dei grandi paradossi.
Sono i più multietnici e razzisti. Sono per la libertà ma hanno più restrizioni del Vaticano.
Sono per la Privacy, ma si controllano e controllano gli altri (che per stessa ammissione del loro governo non hanno diritti perchè non amricani) con bigotta perversione.
Sono per i diritti e la giustizia, ma guai a punire fuori dal loro stato un americano (loro se uccidono fuori dal continente hanno licenza di uccidere che manco James Bond... e lo sappiamo bene, no?).
Sono il popolo più spendaccione, più avaro e più altruista (in quanto a donazioni, che fanno sia per un voler restituire alla comunità oltre al voler pagare meno tasse - altro paradosso quindi).
Sono quelli che inquinano di più e sprecano più risorse del mondo.
Me è in america dove a tecnologia ecologica sta progredendo.
Sì, proprio quel green che piace tanto alle pubblicità italiane di questo periodo.
Purtroppo si sa, il nostro Paese è talmente lontano dall'essere vagamente ecologica da essere umilianti, un po' come quando si sente parlare della politica italiana quando siamo all'estero.
Infatti, non siamo in America.
Più precisamente, in Florida.


finestradonna.blogspot.it


Nello stato americano delle arance, infatti, è in progetto la costruzione della città più sostenibile nel mondo in un lembo di terra di diciottomila acri (quindi tanta, TAAANTA roba) nel sud-ovest della Florida.

http://www.puntagordaontheinternet.com/publishImages/Babcock-Ranch-Plan~~element59.jpg

Il suo nome è Babcock Ranch e i progetti la vogliono interamente alimentata da energia solare prodotta da una centrale elettrica grande 443 acri.
Il progetto poi è qualcosa di piuttosto lontano da quello che conosciamo come metropoli americana, con poco spazio e soprattutto poco verde.
Infatti, Babcock Ranch rappresenta più o men quello che è l'idea che gli urbanisti hanno della cosiddetta Città Giardino. Anche se lo stile di progetto è ben lontano dall'idea italiana di città giradino.
La città infatti avrà più della metà della superficie occupata da parchi e laghi.
Non sarà una città particolarmente popolosa, visto che sono previste Ventimila case (con un prezzo assolutamente apprezzabile che spazia dai 250.00 ai 900.000 dollari) e non ci saranno costi aggiuntivi (no, non siamo su Marte: è l'America).

La città avrà un impianto solare di nuova generazione da 75-megawatt di proprietà della Florida Power & Light che soddisferà la maggior parte dei fabbisogni della cittadina (perchè sì, non è una megalopoli: è una cittadina, per lo meno nei numeri di abitanti visto che si ripropone di averne soli sessantamila, se non ho capito male) e settandaduemila acri di terra incontaminata (la Babcock Ranch Preserve) che faranno vivere gli abitanti dell'area in quello che potrei definire, per l'appunto, in una riserva.  Sono infatti stati predisposti pannelli solari disposti su oltre 1,6 chilometri quadrati del territorio che si vanno a sommare quelli su ogni struttura.
Per intenderci: quando un fabbricato come una stalla ha i pannelli solari, produce non solo l'energia per se e per l'azienda agricola, ma anche per quelle vicine (per quello che concerne il nord italia, per andare ancora più nello specifico), non considerando i depositi di energia che sono da utilizzare quando il sole non sarà disponibile.

Ovviamente sono solo ai preliminari essendo ancora in fase di approvazione, ma se tutto andrà bene, tra meno di un anno ci saranno più di un migliaio di abitazioni già pronte e da qui alla costruzione delle restanti diciannovemila il passo è breve.

Questa non è che la prima parte di un progetto estremamente interessante (quello della Florida Power & Light) che vuole rendere la Florida uno Stato ad Energia Solare entro una decina d'anni.

I progetti ovviamente vanno molto più in grande, arrivando alla visione di una città totalmente elettrica, anche nei veicoli che progettano non solo ad energia ecologica, ma addirittura senza conducente. Babcock Ranch infatti è progettata non con l'idea di essere percorsa da strade e autostrade, ma piuttosto su una pianificazione intelligente della città, sia per quello che riguarda l'urbanistica che per quello che è la tecnologia di trasporto delle persone, andando a controllare il trasporto e le infrastutture di collegamento. Ed è per questo, in fondo, che hanno deciso di lavorare sulla piccola scala: essando un prototipo, è indubbio che prima di essere sicuri della tecnologia di trasporto e della resistenza dello stesso

Ora, se vi state chiedendo perchè ho fatto il paragone con il nord Italia? Perchè dovete ricordarvi di una cosa fondamentale. Se New York è alla stessa longitudine di Napoli, dove pensate che sia la California? Tranquilli, ve lo dico io: l'Egitto.
Sembrano due posti così diversi, invece la base stessa della loro sussistenza è identica: un sole infuocato che raramente è coperto da nuvole: è come se, tornando a pensare all'Italia, la Sicilia si mettesse a progettare una cosa simile.
Magari alcuni siculi lo pensano anche, ma non sarebbe fattibile per ovvi motivi.
Peccato.


Che dire: chapeau

lunedì 17 settembre 2018

Just Because I'm A Woman by Dolly Parton

I can see you're disappointed
By the way you look at me
And I'm sorry that I'm not
The woman you thought I'd be
Yes, I've made my mistakes
But listen and understand
My mistakes are no worse than yours
Just because I'm a woman

So when you look at me
Don't feel sorry for yourself
Just think of all the shame
You might have brought somebody else

Just let me tell you this
Then we'll both know where we stand
My mistakes are no worse than yours
Just because I'm a woman

Now a man will take a good girl
And he'll ruin her reputation
But when he wants to marry
Well, that's a different situation

He'll just walk off and leave her
To do the best she can
While he looks for an angel
To wear his wedding band

Now I know that I'm no angel
If that's what you thought you'd found
I was just the victim of
A man that let me down

Yes, I've made my mistakes
But listen and understand
My mistakes are no worse than yours
Just because I'm a woman

No, my mistakes are no worse than yours
Just because I'm a woman


Posso vedere che sei deluso
Dal modo in cui mi guardi
E mi dispiace non essere
La donna che pensavi fossi
Sì, ho commesso i miei errori
Ma ascolta e capisci
I miei errori non sono peggiori dei tuoi
Solo perché sono una donna

Quindi quando mi guardi
Non sentirti dispiaciuto per te stesso
Pensa solo a tutta la vergogna
Che potresti aver portato qualcun altro

Lascia che ti dica questo
Allora tutti e due sapremo dove siamo
I miei errori non sono peggiori dei tuoi
Solo perché sono una donna

Ora un uomo prenderà una brava ragazza
E lui rovinerà la sua reputazione
Ma quando vuole sposarsi
Beh, questa è una situazione diversa

Lui se ne andrà e la lascerà
Lei farà il meglio che può
Mentre lui cerca un angelo
Per indossare la sua fede nuziale

Ora so che non sono un angelo
Se è quello che pensavi di aver trovato
Ero solo la vittima di
Un uomo che mi ha deluso

Sì, ho commesso i miei errori
Ma ascolta e cerca di capire
I miei errori non sono peggiori dei tuoi
Solo perché sono una donna

No, i miei errori non sono peggiori dei tuoi
Solo perché sono una donna



L'album che porta lo stesso nome è datato 1968.
Ancora oggi le ragazze vengono discriminate: due pesi e due misure.
Non possiamo bere, dobbiamo accettare il tradimento, di certo non possiamo fare altrettanto.
Dobbiamo essere felici di starcene in casa ad aspettare. E io non ho ancora capito cosa.
Se una ragazza di qualunque età viene aggredita alle 5 del mattino, dicono che è colpa sua e lei non doveva essere in giro a quell'ora, qualunque cosa stesse facendo. Se un ragazzo viene aggredito alle 5 del mattino, l'aggressore non viene giustificato.
Perchè una delle prime regole che io stessa ha imparato, in fondo, è che si è sempre puttane, che la si dà o no, quindi tanto vale smettere di sperare.
Perchè siamo scelte e siamo subalterne alle scelte di qualcun altro...

Dolly Parton comunque è sempre Dolly Parton.

venerdì 14 settembre 2018

SIMBOLO VUOTO - storie arturiane

(Questo articolo è stato scritto il 15 Giugno 2016 sul blog della sottoscritta Opinioni a Go Go!)

Dopo l'ultimo post cambio del tutto il genere.
L'ho detto che amo le storie e ne ho appena letta una che mi ha fatto piangere...
Che volete che vi dica: fondamentalmente sono una romantica e gli amori tragici hanno sempre un fascino tutto loro...

La storia poi è basato sulle Leggende Arturiane, e qui Mordred e Ginevra sono i protagonisti dei ricordi di Artù e dove la sofferenza di un padre si unisce a quella di due amanti alla fine delle loro vite...

Simbolo vuoto.

Leggetelo e fatemi sapere se non è triste... e non vi piace.

giovedì 13 settembre 2018

A casa mia quella sembra solo una bambina.
(Questo articolo è stato scritto il 11 Gennaio 2018 sul blog della sottoscritta Donna in Rete: una finestra sul mondo)


Mille Bobby Brown è la bellissima ragazzina che tra poco compirà 14 anni e che è la protagonista indiscussa di Strange Things e che quest'anno ha partecipato ai Golden Globe, ovviamente vestita di nero. Se fossero in Italia nessuno si sorprenderebbe, ma lì sono in America dove il Dress Code impone solitamente colori sgargianti. E mentre tutti si fanno i complimenti per il loro ipocrita politically correct contro le molestie sessuali, ecco che spuntano le sciacallate contro la tredicenne.
Lei, bella con un abito nero svolazzante di maniche e lo chignon semplice, fa scalpore.
Perchè?
In primis dicono che il vestito è troppo sexy, poi dicono che ammicca troppo.
Io non ho visto i filmati video, ma posso sinceramente dire dalle foto, che a mio modesto e insindacabile parere l'erotismo di quelle immagini sta nell'occhio di chi le guarda.
Sì, la ragazzina è troppo truccata (per quanto l'effetto nude sia estremamente sobrio ed elegante), ma è un evento che impone tonnellate di trucco per tutte le luci che si sarebbero piazzate impietose su di lei (e tutti gli altri), quindi la scelta che OVVIAMENTE la rende più adulta, non è poi così assurda. Con tutto il flash che le hanno sparato addosso, come minimo dovevano truccarla.
Poi si sono messi a dire che non sembra una tredicenne e qui io mi chiedo: ma le conoscono le sue coetanee quelli che le che lo dicono?
Io il paragone lo faccio d'istinto: ho una nipotina di 12 anni e, posso dire con un certo magone, che di bimba non ha poi molto. Ha gli atteggiamenti, ma neanche tutti, ha il corpo acerbo che però è magro, affusolato e lungo, il viso non differisce così tanto da quello della signorina Brown se non fosse per il trucco che le hanno messo. E parliamo dei vestiti. Quello che la ragazzina americana ha indossato non è ovviamente un vestito che viene messo solitamente, preferendo un abito quasi uguale a quello in cui l'anno scorso andò a conoscere Emma Whaston agli MTV Music Aword.
Anche all'epoca la ragazzina indossava un vestito corto uguale a quello indossato nell'ultima uscita pubblica, solo che era bianco. I capelli, corti, potevano essere tirati indietro e ricoperti di gel e nient'altro, ma le gambettine esposte erano quelle. Non c'era la schiena scoperta? vero. L'erotismo nella mise è solo questa?
Come doveva vestirsi? Come il personaggio che interpreta? Tutto anni '80 e cattivo gusto pseudo infantile che denota soprattutto l'età di chi la guarda, piuttosto che sua?
Doveva mettere un fiocco rosa sui capelli e fare il frisè?
E parliamo degli atteggiamenti: questi atteggiamenti da adulta secondo voi da cosa sono dovuti? Rispondo io perché i suoi detrattori sono così cani da alzare le spalle e scuotere la testa con finto buongusto.
Da più di un anno questa ragazza lavora come un'adulta, vive come un'adulta e si confronta con gli adulti. Non potete pretendere che abbia anche la stessa freschezza che aveva un anno fa (perché lei è comunque un anno più grande) o la freschezza di una quasi quattordicenne qualsiasi e normale (che poi se a me danno meno di 18 anni, la domanda è "e dov'è finita sta freschezza delle ragazzine normali?"), ma soprattutto: quello è l'atteggiamento che le dicono e le insegnano ad avere e che è solo più pesante e palese rispetto allo stesso atteggiamento che insegnano ad avere a tutte le ragazzine.
Bisogna essere vergini porche con sguardo da cerbiatto ferito, pronte ad essere colpite dal prode e succulento cacciatore.
Quindi, ancora, fingono i buoni proposti, ma poi è quello l'atteggiamento che insegnano ancora ad assumere.
L'erotismo che le hanno imputato è solo negli occhi di chi l'ha guardata, che ancora la vuole come oggetto e giocattolo sessuale che rispecchia i suoi gusti. Anche perchè, certe affermazioni ricordano tanto, ma tanto tanto, i commenti dei pedofili che stuprano una bimba perchè: lo provocava ammiccando mentre giocava sull'altalena...

Poi pur di sputarle addosso le dicono che "si sta allontanando agli altri di Strange Things"... ma che si facciano una vita vera!

Come volevano si presentasse per essere "accettabile".

Intanto confermano solo la vecchia storia che per quanto si mescolino le carte, rimangono sempre le stesse. E no: una donna non può aspirare altro che essere un oggetto, da insultare e possedere. Rompere e buttare via.











Risarcimento per molestie sessuali sul luogo di lavoro

(Questo articolo è stato scritto il 28 Maggio 2016 sul blog della sottoscritta Donna in Rete: una finestra sul mondo)


Gli articoli di giornale cominciano tutti nella medesimamaniera "Marina (il nome di fantasia) è stata assunta il 14 settembre 2011 e pensava di aver cronato un sogno...

Comunque. 
Persona (ho appena deciso di rinunciare al nome di Donna, per quello più azzeccato di Persona), viene assunta il 14 settembre del 2011 e fin da subito è stara ripetutamente vittima di molestie tanto che hanno avuto il loro climax meno di un mese dopo, il 5 ottobre dello stesso anno, quindi 21 giorni dopo niente popo di meno che dal padre della legale rappresentante della società, ma che era de facto quello che comandava.
Quindi, capiamoci: per ragione fiscali e non di certo per altro Padre ha intestato la società a Padrona, facendone però da padrone, pensando tra l'altro di poter essere il padrone delle stesse persone che lavoravano lì: sapete com'è, no? Le paga, gli appartengono.
Lei quindi si dimette (chi non le darebbe ragione? Un uomo?).
Devono però passare CINQUE ANNI prima che il tribunale di Firenze di degna di dare ragione alla ragazza.
Questa sentenza è stata raggiunta grazie alle sue ex-colleghe di Persona che hanno testimoniato una ad una-
Finale: l'azienda doveva impedire all'uomo di fare il porco, visto che lui si sentiva il diritto perchè aveva un mignolo tra le gambe, ma ovviamente non l'ha fatto. E paga.
Almeno quello.

Ma quindi, riepiloghiamo.

Padre probabilmente per questioni fiscal-legali  rifila l'azienda alla figlia (o le da' il contentino perchè vuole fare l'imprenditrice, ma non è importante, no?), ma ovviamente è lui che comanda lì dentro (dare davvero il ruolo a un altro? Ma dove pensate di essere? Chi comanda mica ha il titolo del capo, come dire chi rompe paga... o che bisogna assumersi le proprie responsabilità): dall'organizzare il lavoro al dare gli ordini di vario tipo.
Tra i suoi doveri, a quanto pareva, c'era molestare le dipendenti. Loro hanno taciuto perchè temevano di perdere il lavoro.
Nei fatti, secondo l'istato tra il 2008 e il 2009, UN MILIONE E TRECENTOOTTO MILA (1.308.000) lavoratrici hanno subito molestie nell'arco della loro vita, non solo in fase di assunzione, ma anche per mantenere il posto o per una promozione (una ragazza che conosco era considerata una subalterna dal suo pari perchè nel supermercato dove entrambi erano vice-direttori, l'altro vice faceva comunella con il direttore e lei era un'altra commessa e non le veniva consentito di svolgere il suo lavoro al pari del collega per quanto avesse più esperienza lavorativa alle spalle e lui facesse 8 pause sigaretta l'ora) , ma il 91% (1.190.280) non vengono denunciate: il 91% degli stupri o tentati stupri e il 99,3 % dei ricatti sessuali non venegono infatti segnalati.
Donna invece l'ha fatto e, forse rassicurate dall'ambiente legale, anche le altre donne si sono messe a parlare, per lo meno al giudice.

In cosa consistevano queste molestie?
I grandi classici: apprezzamenti pesanti per poi passare alle richieste.

In caso di Persona, Padre le metteva le mani addosso non appena si trovavano soli nella stanza adibita allo spogliatoio e l'aggrediva fino a quando non arrivava un altro dipendente e quindi la porta d'ingresso non suonava.
Persona, come ogni altro individuo, ha subito forti conseguenze fisiche e psicologiche dovute dai continui assalti e dalle incessanti aggressioni.
La cosa sconcertante, è che Imprenditrice (la figlia di Padre), era perfettamente a conoscenza che suo padre fosse uno stupratore ma non ha fatto assolutamente nulla (da qui la denuncia alla ditta, infatti), aiutata anche dall'omertà dilagante in quel posto di lavoro che ha coinvolto in precedenza anche altre operaie e alcune di queste molestie erano già state penalmente sanzionate, quindi l'Imprenditrice sapeva perfettamente quale fosse il modus operando del padre, ma semplicemente se ne fregava. Personalmente il mio giudizio è lapidario contro ogni genere di omertà, ma ammetto che quello che probabilmente è il compiacimento della donna nella questione m lascia semplicemente sconcertata. Perchè non è vero che la donna non poteva impedirlo: se sei il capo lo butti fuori, anche solo per pararti il culo gli fai una scenata davanti a tutti. Cos'è? Paura che papino si arrabbi? Hai bisogno della sua approvazione? Lei aveva il potere di fermarlo e non l'ha fatto. Da brivido.

Il tribunale ha quindi accolto il ricordo della ragazza e ha condannato la ditta a liquidare il danno biologico in quattordicimila euro (14.000  €) e quello non patrimoniale di ventimia euro (20.000 €) oltre alle spese processuali. 
Poca cosa, ma almeno è qualcosa.

Più in particolare: Persona è stata molestata e per questo si dimette. L'aggressione sessuale (di qualunque tipo) è una giusta causa e ha quindi diritto all'indennitò sostituitva e al risarcimento dei danni. E in caso di molestie sul luogo di lavoro, la società è tenuta al risarcimento per mancata adozione di iniziative preventive o repressive dello stesso.
Finalmente, insomma, viene applicata la responsabilità del datore di lavoro anche per le molestie sessuali, CHE SONO LESIVE DELL'INTEGRITA' FISICA E MORALE DI UN DIPENDENTE, che esse siano fatte da altri dipendenti o soggetti connessi all'azienda.


Che lo capiscano i signori: ALLE DONNE NON PIACE ESSERE MOLESTATE E NON LO ACCETTANO SOLO PERCHE' SIETE VOI.




Fonti di Base:

https://soluzionilavoro.wordpress.com
http://www.today.it

mercoledì 12 settembre 2018

Superficiali studi pseudo sociali da harvar: Donna, se vuoi vivere, va in chiesa!

(Questo articolo è stato scritto il 25 Maggio 2016 sul blog della sottoscritta Donna in Rete: una finestra sul mondo)

Sinceramente, quando si dice Harvard uno pensa a qualcosa di intelligente, accurato, sagace... invece anche nelle prestigiose unviersità americane si preoccupano più di prendere fondi e non arrivare a niente.
Spero solo che non siano stati speri molti soldi per questa ricerca.

Secondo la Harvard University le donne che vanno a messa vivono più a lungo di quelle che non lo fanno, per lo meno secondo quello che un gruppo di ricercatori (che deve ever guardato il solo giro di anziane signore che frequentano la loro vita) che hanno pubblicato un articolo sulla JAMA International Medicin.
Detto tra noi: quelli dovevano per forza pubblicare qualcosa o l'università toglieva loro lo stipendio e rabbrividisco che un articolo di questa bassezza sia bastato per non farli andare a lavorare in un fast food.

Lo studio e l'articolo premette poi un'infinità di cose (per affermare comunque che si vive in media 5 mesi in più):
  • I risultati non implicano il dover cominciare a frequentare la chiesa, se non se si ha già fede, in quanto PARTECIPAZIONE SOCIALE SIGNIFICATIVA
  • Parlano di andare a messa, ma NON AFFRONTANO questioni filosofiche o religiose
  • Non parlano dei benefici di specifiche esperienze religiose.
  • Sono soggettive da persona a persona e che possono essere influenzati da cose come devozione, abitudini, pressioni sociali e solitudine.
  • NON PUO' ESSERE GENERALIZZATO A UOMINI O GIOVANI ADULTI 
  • NON PUO' ESSERE GENERALIZZATO AD ALTRI GRUPPI RELIGIOSI COME ENREI BUDDISTI MUSULMANI E HINDU 
Questi ultimi due sono perchè secondo loro non ci sono stati abbastanza elementi da studiare, ma lo sappiamo che è una cazzata, giusto?
Anche perchè, vuoi fare uno studio sull'influenza della religione o dell'andare a funzioni religiose?
Forse per il secondo no, ma per i la discrimiazione di genere invece direi che è abbastanza serpeggiante: gli uomini non trovano beneficio nello stare in una comunità? No? La loro intelligenza superiore li fa sentire a disagio davanti al bigottismo di genere, vero? Perchè mai avere un campione loro? Tanto vale avere quelle stupide delle anziane donne cristiane.
Lo studio è durato dal 1996 al 2012, quindi per ben SEDICI anni.
Secondo loro più pratichi più hai problemi di salute e gli studi che hanno partecipato a più di un servizio religioso aveva il 33% in meno di rischio di morte, rispetto chi non lo ha mai fatto.
Non prendi solo le donne della tua famiglia, cristiane, prendi un eterogeneo gruppo di donne.
Sarebbe stato interessante vedere anche i maschietti, e se proprio vedere anche in che punto c'è violenza famigliare e quanto incida sia il fattore religioso, o la scusa dello stesso.
Non era meglio, forse/anche, controllare allora la differenza di chi è attivo nel sociale laico e chi lo è nel sociale religioso, piuttosto? Quali sono le differenze socioculturali non tanto del tipo di aiuti che vengono dati, ma piuttosto delle persone che lo fanno?
Qualcosa di credibile, su cui lavorare così tanti anni.

Signori, questo non vuol dire che le donne credenti vivano più a lungo, al massimo che soffrono d'insonia e i polpettoni pseudo ragionati dei predicatori di vario tipo le fanno addormentare e quindi recuperano ore di sonno altrimenti perse.
Scherzi a parte, quelli di Harvard scoprono l'acqua calda: depressione, fumo, visione ottimistica del mondo e non, sostegno della comunità sono tutti fattori che incidono sulla vita di una donna.
Da qui andare a messa.
Che se ne dicano di cotte e di crude sulla curia e quelli (maschi) che sono al potere del potere religioso, si sa che la religione, se vissuta come deve esserlo, dia un senso di pace e di serenità.
Il Cristo (nostro signore amen - scusate deformazione culturale) insegna la pace, la carità, la benevolenza verso il prossimo, la misericordia e tante altre parole che per uomini come Pietro Vittorelli non hanno alcun significato, per altri lo hanno.
Certo, non possiamo negare un certo bigotto perbenismo imperante nell'idea di come ci si dovrebbe comportare che denota più ipocrisia che vero e proprio amore per il prossimo, ma qui non si parla di cosa veramente voleva Gesù e/o simili visioni politico/religiose.
Qui si parla di donne che vogliono amare ed essere amate.
La comunità di riferimento è sempre qualcosa che può distruggere o rendere forti, ma sicuramente dovete lasciar perdere certe uscite da telefilm sulle donne con collane di perle, tailleur eleganti e cappellini scemi. Qui parliamo dell'esigenza di sapere che c'è qualcuno che ti sta vicino.
Andare a messa è un evento sociale. Un evento sociale perbene.
Se è vero che una donna vive 10 anni in più del compagno (da qui, signore: sposatevi uno più giovane, tanto se dovete essere tradite, non sarete mai tradite perchè siete vecchie, ma perchè lui è un infame) e anche se non si parla molto, si salta qualcuno e magari si scambiano quattro chiacchiere.
Cari lettoni che vi sentite tanto magnifici: come stanno le vostre nonne e le vostre bisnonne?
Quante volte ci avete parlato in una settimana?
Siate onesti: io vi ho già giudicato e lo sapete, ma se non siete onesti con voi stessi, allora vuol dire che siete davvero messi male.
Poi pensate a voi stessi: quante volte avete bisogno di scambiare due chiacchiere con qualcuno?
Ora immaginate che voi siete l'unica persona con cui vostra nonna parla: voi l'avete uccisa un pochino. Dovreste capirlo da come gli si illuminano gli occhi quando vi guarda.
Gli esseri umani sono animali sociali e andare a messa è un evento sociale.
Si ascolta qualcuno che non è in televisione, si stringe la mano a qualcun altro.
Se poi ci si rende attivi... rullo di tamburi, una delle cose più assurde del mondo.... CI SI SENTE UTILE, magari pure ben voluta e desiderata.
Sono poche le nonne da centro di terza età, almeno tra quelle che conosco io, o da bar, ma sicuramente sono nonne da chiesa.


E comunque, signori, si parla di 5 mesi in più. E allora permettetemi una frecciatina fumettistica: ora capite perchè Bruce Wayne ha frequentato Yale?

Che dire, l'importante è CREDERCI.




Altri link

http://www.today.it/donna/donne-che-vanno-a-messa-vivono-di-piu.html
http://archinte.jamanetwork.com/journal.aspx
http://www.independent.co.uk/news/science/church-women-lifespan-mortality-live-longer-harvard-catholic-protestant-christian-a7032856.html

domenica 9 settembre 2018

Primo arresto per Omicidio Stradale e Lesioni persnali stradali ?

(Questo articolo è stato scritto il 23 Maggio 2016 sul blog della sottoscritta Donna in Rete: una finestra sul mondo)

Il 20 maggio 2016 è stata eseguita la prima ordinanza di custodia cautelare.
Quindi è stato arrestato.
O meglio: messo ai domiciliari.
Siamo a San Felice Extra, frazione di Verona.
A subire questa terribbbbbbbile ingiustizia (notate l'ironia?) è un 28enne che, al volante della sua auto, ubriaco e con la patente sospesa (sempre perchè trovato ubriaco) il 16 aprile precedente è passato col rosso ed ha guidato CONTROMANO fino a centrare un vent'enne con lo scuter. Ovviamente è scappato senza aiutare che poi a casa mia pure l'omissione di soccorso è un reato, ma sappiamo come funzionano le cose, eh? Anche perchè la vittima non è che ha poi così TANTO da lamentarsi. No, non ironizzo sul fatto che è morta, anche perchè non lo è: ha subito gravi lesioni ad un braccio, ma si è salvato.

A me comunque, anche se non c'era la legge per questo specifico reato, sembrava lo stesso omicidio (per lo meno) colposo, o aggressione, pure il tentato omicidio anche perchè se sei ubriaco e ti metti a al volante di una macchina e con questa vai contro mano, minimo minimo ammazzi qualcuno. Lasciando stare l'omissione di soccorso.

La condanna? Massimo 12 anni e la revoca della patente. Come se qualcuno li facesse davvero... e tornato in libertà non salisse ancora su un'auto.

Ma rifacciamo il conto dei reati:
- guida in stato di ebrezza
- guida con patente revocata (per guida in stato di ebrezza)
- guida contromano... ovvero infrazione del codice della strada (credo, lo ammetto ho il dubbio, io lo chiamerei tentato omicidio e basta)
- aggressione (a casa mia se vai contro mano e investi una persona è perchè lo volevi fare, quindi direi anche tantato omicidio ma oggi mi sento magnanima)
- omissione di soccorso


Ed è agli arresti domiciliari, perchè, poverino: mica possiamo punirlo.

Comincio a pensare di voler andare in galera: lì dentro di sicuro di criminali ce ne sono meno che fuori.