sabato 3 luglio 2021

Diritti d'autore, libertà di mercato, libertà di scelta.

(Questo articolo è stato scritto il 31 marzo 2017 sul blog della sottoscritta Donna in Rete: una finestra sul mondo)


Fermento nel mondo dei diritti d'autore.
O forse tanto casino per rimanere sempre nella solita monopolizzazione del mercato a favore di un mondo dittatoriale e castrante.
Dall'11 aprile di quest'anno entra in vigore un decreto legislativo che deriva da una Direttiva Europea del 2014.
Questa direttiva riguarda la gestione collettiva dei diritti d'autore e di quelli connessi, nonchè la concessione di licenze multiterritoriali per i diritti su opere musicali perl 'uso online nel mercato interno. Cosa vuol dire? Bella domanda.
Gli autori potranno scriversi a società di altri Stati UE, tanto che le società straniere europee potranno legittimamente lavorare sul nostro territorio e con gli artisti Italiani, senza portare qui la loro sede legale.
Ma guardiamo bene cosa succede in Italia. Come l'hanno recepita i nostri estremi difensori del governo?
Beh, è la direttiva Barnier per la liberalizzazione del diritto d'autore all'interno dell'Unione Europea, quindi...
Quindi sappiamo che la migliore amica di ogni scrittore, cantante, artista che sia, la SIAE potrebbe avere qualche rimostranza. Ma no. Non sapete? Pretende di gestirli lei e poi dare agli altri enti. Perchè? Perchè gli hanno confermato il monopolio.
Insomma, intendiamoci: se l'ennesimo governo dittatoriele di strozzini assassini che non abbiamo votato (Gentiloni) gli ha lasciato amorevolmente l'esclusiva sulla gestione come UNICO ente autorizzato in Italia, potrà avere anche da ridire se non fa i suoi porci comodi, no?
Vedete, il decreto stabilisce come debbano essere gestiti i diritti d'autore da parte dei vari organi o entità, requisiti a cui si dovranno adeguare antro sei mesi, vigilati dall'AgCom (Atorità delle Garanzie per le Telecominicazioni) che darà l'elenco degli Organismi di gestione collettiva nel nosro Paese alla Commissione Europea e in futuro lo farà per eventuali modifiche.
Entro tre mesi dalla data di entrata in vigore, il Ministero dei Beni Culturali (innegabile che letteratura e musica e affini lo siano, anche se visto l'andazzo ce ne stiamo dimenticando) dovrà emanare un decreto che riguarderà le nuove disposizioni sui compensi degli artisti, che questi siano interpreti o esecutori.
Il 31 marzo (oggi) entra invece in vigore quello dell' AgCom per contrastare la pirateria e il copyright online, anche se ancora non sappiamo bene come verrà fatto.
Sarà che io detesto il termine MONOPOLIO, se non concerne me stessa e l'utilizzo del mio corpo, ma che ci sia scritto o che lo si faccia in effettivo.
Quindi non riesco a sopportare che se è presente una legge di liberalizzazione del mercato che ci hanno imposto non la si voglia seguire e si continui con la dittatura.
Non sopporto neanche che ci debbano imporre la liberalizzazione del mercato, ma sappiamo che l'italiano medio, arrivato a una poltrona, ammazza chiunque pur di tenersela anche se vantava grandi idieali.
Che poi se voglio, potrò scegliere lo stronzo che mi difende i diritti d'autore? Perchè devo essere sempre costretto a sentire SIAE dietro il culo? Non sono uno di quegli uomini che va con i Trans, che dice che non lo vuole prendere in quel posto ma alla fine ci gode da morire (giudico l'ipocrisia della cosa non l'atto in sè, ma so che chi leggerà amerà puntarsi su questa frase che sul resto).
Questo articolo un po' senza senso per dire...
Sarà che io voglio dire NO.
Non mi piacciono le dittature, non mi piacciono di alcun tipo.



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