domenica 16 dicembre 2018

Eco imballaggio

(Questo articolo è stato scritto il 30 Giugno 2016 sul blog della sottoscritta Donna in Rete: una finestra sul mondo)


Forse non tutti sanno (sono ironica, ovviamente) la plastica non è solo qualcosa di vomitevole da vedere nel mare (sin da piccola sono sempre stata tra quelli che guardava schifata la carta del gelato nel golfo di Taranto - Basilicata - dove andavo a bagnarmi, forse è anche per questo che non sono la classica italiana media fanatica della spiaggia), ma anche pericolosa per gli animali acquatici.

http://finestradonna.blogspot.it/
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I FAVOLOSI ESEMPI DEL NOSTRO OPEATO

La Saltwater Brewery, un'azienda americana (Florida - di cui ho già parlato sempre per una questione "verde": la città ad energia elettrica, dimostrando che in quel Paese i fricchettoni si sono evoluti) che produce birra artigianale ha deciso di affrontare il problema degli anelli di plastica che vengono da loro (e altri) utilizzati per tenere unite le bottiglie di plastica (come nei migliori telefilm/comics USA), visto che non è solo l'italiano medio ad essere incivile, ma anche tutti gli altri abitanti del globo.
Cosa hanno fatto quindi?
Sapendo che spesso questi anelli finiscono per imprigionare, soffocare e avvelenare pesci e tartarughe marine (che colpa non hanno visto che in fondo quella è casa loro e non passavano di lì per fare un dispetto ai nostri rifiuti), hanno deciso di creare degli anelli commestibili (e, quindi, biodegradabili) in modo che se proprio gli animali marini ci finiranno in mezzo potranno mangiarseli.

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LA BIRRA E IL SUO IMBALLAGGIO

Come hanno prodotto questo eco-imballaggio?
Sapete il detto "Del maiale non si scarta nulla"? Ecco, loro l'hanno fatto con l'orzo e il grano, o meglio: fatta la birra, ci sono dei residui organici e da questi residui hanno fatto questi anelli che, così, sono 100% biodegradabili e compostabili, nonchè sicuri per ambiente e uomini (anche se io di certo non spasimo per la voglia di assaggiarli).

La Saltwater Brevery ha precisato che questo nuovo prodotto è resistente ed efficiente come il vecchio imballaggio di plastica (solo migliore, aggiungerei io) il cui solo inconveniente è che, per forza di cose, il prezzo di produzione è superiore a quello vecchio.
Si sa, i costi di solito diminuiscono a seconda delle quantità (e parliamo comunque di una piccola fabbrica di birra creata da pescatori, surfisti e altre persone che amano il mare che è parte integrante - se non indispensabile - delle loro vite) e che in fondo basta metterci un bio per vedere i prezzi lievitare, ma per ora la società americana spera solo che i clienti non rinuncino alla loro birra e che siano disposti a pagare di più per mantenere il loro prodotto nella dispensa e aiutare a non inquinare ulteriormente l'ambiente.

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LA FABBRICA


Come si dice: chi vivrà... vedrà. Magari anche altre piccole aziende compreranno il loro imballaggio o formeranno con loro una cooperativa tale per cui i prezzi di produzione di abbassano... intanto rido come una matta nel vedere che chiedono se hai o no 21 anni...

martedì 4 dicembre 2018

Deodoranti? Sì, e pure bio.

Negli ultimi mesi ho provato due tipi di deodorante di cui ora voglio condividere la mia personale opinione.
Se vi ricordate la mia esperienza con il deodorante della coop, comprenderete che non avevo una grande opinione dei deodoranti che si dicevano bio.
La mia opinione è: se sudi e puzzi, comprati la cosa che meglio funziona per evitare e fottitene se è bio o no.
Nel mio negozio bio di fiducia (Mondvert, ve ne ho già parlato) c'era in offerta il Miodeo Lady della Bioearth e, più per voglia di emulare mia sorella che per vera volontà di provarlo. Così come il secondo deodorante Deo Neutrino di Radici Toscane.
La commessa ci ricordava che è normale che il deodorante lo si debba mettere un'altra volta nel mezzo della giornata. Io concludo: una, se dovete di più, allora... beh, cambiate deodorante.
Se arrivate fino a sera, non abbandonatelo. Mi raccomando.
Per prima cosa, ho provato Deo Neunutrino di Radici Toscane.
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Ho comprato quello senza odore che ha come commento della stessa casa produttrice "per ascelle atomiche". Le altre hanno come sottotitolo "per ascelle mitiche".
Ridicolo?
Sì.
Ma cacchio. Ascelle? Ti dimentichi proprio di averle.
Per prima cosa, si presenta in una scatoletta rotonda e il mio primo pensiero era uno: costava troppo per quanto poco era. Sbagliavo. Merita tutti i soldi spesi.
Rientra nella categoria dei deodoranti in crema e la consistenza è caratterizzata dal bicarbonato che gli da una consistenza ruvida, ma non per questo fastidiosa al contatto con le ascelle. La cosa più fastidiosa è che devi prenderlo con le mani e poi spalmarlo, ma (capirete anche voi) non è quel gran dramma.
L'odore è del tutto inesistente sia del deodorante che delle vostre ascelle che rimarranno fresche. Le mie lo hanno fatto e io, non lo nego, sono una che suda (e sono fumatrice... e mangio male... e nulla di questo aiuta). Con questo deodorante (usato anche durante le giornate calde) non ho avuto problemi fino a sera e se non erano giornate fresche allora può durare anche di più (ma poi la sera ti lavi, quindi si ricomincia) e posso garantire che la sua efficacia è totale.
Ascelle atomiche? Sì, ascelle atomiche.
Peccato che bisogni imparare a dosare per non eccedere con il prodotto, o dura davvero troppo poco.
Dopo questo, che non vedo l'ora di ricomprare, ho provato  Miodeo Lady della Bioearth.
Purtroppo dopo un deodorante come Deo Neutrino, l'odore di Miodeo Lady lo sentivo (e lo sento tutt'ora visto che è il deodorante che sto usando) e per quanto molto buono, mi fa mancare quando non c'era alcuna presenza.
rosascioccato.blogspot.comAnche Miodeo Lady è un deodorante in crema, ma è da spruzzare. Il dosatore poi permette di spruzzare direttamente sull'ascella e poi di massaggiare per aiutare l'assorbimento, ma se pure vi dimenticate che essendo crema deve essere steso e quindi vi dimenticate di farlo, non c'è problema perché funziona bene lo stesso. Altra cosa molto buona è che con il dosatore non si eccede troppo.
Nonostante non mi abbia entusiasmato come l'altro, anche Miodeo vale i soldi spesi, essendo davvero molto buono e sia l'odore gradevole, sia la durata della sua azione che compete con molti (oserei dire quasi tutti) i deodoranti chimici più comuni e "rassicuranti".
Una nota dolente è che credo che Miodeo Lady non continuerà la sua produzione, spero solo che la Bioearth non smetterà di creare deodoranti, perché se sono tutti come questo, meritano davvero di conquistare una buona fetta di mercato, visto che io ho davvero apprezzato il rapporto qualità prezzo.

lunedì 3 dicembre 2018

Politica e parità di genere in Tunisia

(Questo articolo è stato scritto il 30 Giugno 2016 sul blog della sottoscritta Donna in Rete: una finestra sul mondo)

Visto che ho già parlato e ancora parlerò di quanto fanno schifo gli uomini italiani, quest'oggi ho deciso di bypassare l'argomento (anche se ne avrei da raccontare visto che non vi smentite mai) e trattare in vece di un argomento decisamente migliore.
La Tunisia ha infatti fatto dei passi avanti per il raggiungimento della parità di genere in politica.
Il 15 giugno del 2016, infatti, il Parlamento tunisino ha approvato un elemento che garantisce alle donne una maggiore rappresentanza nella politica locale, in quele che sono le elezioni comunali e regionali e comprende una proposta che prevede che ci sia lo stesso numero di uomini e donne sia nelle liste elettorali che all'interno di ogni ogni lista.
Entrambe le poroste sono state adottate dall'Assemblea dei rappresentanti del Popoli, passando con 127 rappresentanti su 134 .
Per la prima volta 17 donne parlamentari (mi sa più delle nostre) che fanno parte di diversi partiti e idologie politche hanno votato all'unanimità e si sono attivate per favorire la parità di genere in politica.
Quest'azione politica comporterò che nelle elezioni locali previste nel marzo dell'anno prossimo le donne avranno una maggiore rappresentanza nei consigli comunali e regionali del Paese.
Secondo il Gender Gap Report del 2015, la Tunisia si è classificata 69° (su 145) in termini di empowerment femminile che secondo dal rappresentante delle UN Whomen Leila Rhiwi garantirà l'effettiva partecipazione delle donne alla vita tunisina.


Fonti:
http://www.unwomen.org/

giovedì 29 novembre 2018

SULLEN GIRL – FIONA APPLE

Days like this, I don't know what to do with myself
All day and all night
I wander the halls along the walls
And under my breath I say to myself
"I need fuel to take flight"

And there's too much going on
But it's calm under the waves
In the blue of my oblivion
Under the waves
In the blue of my oblivion

Is that why they call me a sullen girl, sullen girl
They don't know I used to sail the deep and tranquil sea
But he washed me 'shore
And he took my pearl
And left an empty shell of me

And there's too much going on
But it's calm under the waves
In the blue of my oblivion
Under the waves
In the blue of my oblivion
Under the waves
In the blue of my oblivion
It's calm under the waves
In the blue of my oblivion


In giorni come questo, non so cosa fare con me stessa
Tutto il giorno e tutta la notte
Vago per le sale lungo i muri
E sotto il mio respiro dico a me stessa
"Ho bisogno di carburante per prendere il volo"

E c'è troppo da fare
Ma è calmo sotto le onde
Nel blu del mio oblio
Sotto le onde
Nel blu del mio oblio

È per questo che mi chiamano ragazza imbronciata, una ragazza imbronciata
Non sanno che ero solita navigare in acque profonde e tranquille
Ma mi ha lavato la riva
E ha preso la mia perla
E ha lasciato un guscio vuoto di me

E c'è troppo da fare
Ma è calmo sotto le onde
Nel blu del mio oblio
Sotto le onde
Nel blu del mio oblio
Sotto le onde
Nel blu del mio oblio
È calmo sotto le onde
Nel blu del mio oblio



Se canzoni come quelle di Tracy Champman non hanno bisogno di alcuna spiegazione perchè sono quasi chilurgiche nel loro essere ballata di una tragedia universale, questa canzone necessita di un paio di righe in più.
Fiona Apple è l'autrice e cantante di questa  canzone e parla per metafore solo alla fine facendo capire il profondo senso del testo.
Se dicono che era una "ragazza imbronciata", come se non ce ne fossero motivi, Lei ti racconta come stava male con soffici e malinconiche parole. Parole blue.
Nata nel 1977, Fiona Apple venne stuprata a 12 anni. Diciannove anni dopo lei ne parla in questa canzone. Non racconta il fatto come Tory Amos, ma si concentra sul dopo, sulla sofferenza e le ferite che le hanno lasciato una profonda ferita sulla sua vita, sulla sua autostima, sulla sua anima.

mercoledì 28 novembre 2018

Fanfiction in continua evoluzione.

Oggi farò il commento di una storia che, incredibilmente, pur essendo una fanfiction, non è ancora stata abbandonata.
Sto parlando di Annoiati Pericolosi, una fanficion ambientata nei giorni nostri, ma comunque ispirata alla ben famosa opera letteraria del diciottesimo secolo Relazioni Pericolose di De Laclos.
Fatto sta che per lo meno il numero di capitoli (anche se alcuni piuttosto piccoli) permettono uno svago di qualche ora... non tante, ma ci arriveremo.
Io lessi anni fa il libro e ancora oggi ho un paio di sassolini nella scarpa per la disparità uomo e donna, non tanto perché lì ci sono, ma perché sono ancora le stesse.
L'autore (qui il suo blog) è un amante dello scrivere e del condividere i suoi racconti, ma non ha bene bene a mente come funzioni il mondo del web.
Lo capisco. Io non riesco più a scrivere le storie di cui ho raccontato qui, ma tra il lavoro e la casa non ho molto tempo per stare al pc... e non sono di certo un'esperta del mondo online. 
Sarà che non ho facebook: sospetto che Franco de Michele lo abbia solo con la sua vera identità... manco fosse Batman.

Voi che ne pensate?


lunedì 12 novembre 2018

BEHIND THE WALL – TRACY CHAPMAN

Last night I heard the screaming
Loud voices behind the wall
Another sleepless night for me
It won't do no good to call
The police always come late
If they come at all

And when they arrive
They say they can't interfere
With domestic affairs
Between a man and his wife
And as they walk out the door
The tears well up in her eyes

Last night I heard the screaming
Then a silence that chilled my soul
I prayed that I was dreaming
When I saw the ambulance in the road
And the policeman said
"I'm here to keep the peace
Will the crowd disperse
I think we all could use some sleep"


Ieri sera ho sentito urlare
Voci forti da dietro il muro
Un'altra notte insonne per me
Sarà inutile chiamare
La polizia arriva sempre in ritardo
O non vengono affatto

E quando arrivano
Dicono che non possono interferire
Con gli affari interni
Tra un uomo e sua moglie
Ed escono dalla porta
Le lacrime le salgono agli occhi

Ieri sera ho sentito le urla
Poi il silenzio che mi ha congelato l'anima
Ho pregato di stare sognando
Quando ho visto l'ambulanza sulla strada
E il poliziotto ha detto
"Sono qui per mantenere la pace
La folla si disperderà
Penso che noi tutti abbiamo bisogno di dormire un po' "




Oggettivamente, non credo ci sia bisogno di commentare davvero questa canzone (bellissima) che parla della disperazione dell'indifferenza delle autorità davanti ad azioni simili.

Mando solo ad approfondire qui.

sabato 10 novembre 2018

CAROLINE SAYS II – LOU REED

Caroline says
as she gets up off the floor
Why is it that you beat me
it isn't any fun

Caroline says
as she makes up her eyes
You ought to learn more about yourself
think more than just I

But she's not afraid to die
all her friends call her "Alaska"
When she takes speed, they laugh and ask her

What is in her mind
what is in her mind

Caroline says
as she gets up from the floor
You can hit me all you want to
but I don't love you anymore

Caroline says
while biting her lip
Life is meant to be more than this
and this is a bum trip

But she's not afraid to die
all her friends call her "Alaska"
When she takes speed, they laugh and ask her

What is in her mind
what is in her mind

She put her fist through the window pane
It was such a funny feeling

It's so cold in Alaska
it's so cold in Alaska
It's so cold in Alaska



Caroline dice
mentre si alza dal pavimento
Perché mi hai picchiato?
non è affatto divertente

Caroline dice
mentre lei alza gli occhi
Dovresti imparare di più su te stesso
pensare più del solo "io"

Ma lei non ha paura di morire
tutti i suoi amici la chiamano "Alaska"
Quando prende dello speed, loro ridono e le chiedono

Cos'hai in mente?
Cos'hai in mente?

Caroline dice
mentre si alza dal pavimento
Puoi colpirmi quanto vuoi
ma io non ti amo più

Caroline dice
mentre si morde il labbro
La vita è destinata ad essere più di questo
e questa è una brutta esperienza

Ma lei non ha paura di morire
tutti i suoi amici la chiamano "Alaska"
Quando prende dello speed, loro ridono e le chiedono

Cos'hai in mente?
Cos'hai in mente?

Ha sfondato il finestrino con un pugno
È stata una sensazione così divertente

Fa così freddo in Alaska
Fa così freddo in Alaska
Fa così freddo in Alaska




Canzone facente parte di un album tematico dove tutto è collegato, parla della personalità autodistruttiva di Caroline e del suo rapporto maltrattante con il suo compagno (che se conosci il cd sai che è Jim).
La loro è una storia autodistruttiva e senza speranza, con l'azzeccatissima ambientazione della Berlino (che da il titolo all'album) di quegli anni ('70).
I due sono tossici, con una vita degradante.
Questa canzone è il simbolo di un'accusa finale di una donna alla deriva nei confronti del suo compagno tossico.
Non c'è molto da dire... la canzone è bella e triste e da leggere, pardon: ascoltare, assieme a tutte le altre come un triste e meraviglioso audiobook. Che dire, se Lou Reed non fosse così bravo, non sarebbe Lou Reed.


L'ultima frase (ha sfondato il finestrino con un pugno) l'ho trovata qui... credo sia più credibile della mia traduzione che parlava di viso...


Per approfondire andate qui e qui.

GHOSTBUSTERS!!!

(Questo articolo è stato scritto il 07 agosto 2016 sul blog della sottoscritta Opimioni a go-go)
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L'altra sera sono andata al cinema con un'amica: io non avevo voglia di fare molto e lei non era piuttosto stravolta.
Abbiamo quindi optato per il cinema.
Al multisala, purtroppo per noi, c'era poca scelta decente e alle fine, visto l'esigenza di leggerezza, abbiamo optato per quello che sapevamo essere il remaike del primo film dei 4 acchiappa-fantasmi che ci hanno accompagnato durante l'infanzia.
Fondamentalmente, non mi aspettavo grandi cose, ma sono stata piacevolmente sorpresa: è molto più carino di quel che pensassi.
La storia è elementare: Erin è una professoressa della Columbia, laureata al MIT, che sta per ottenere la tanto agognata cattedra. Le cose però predono la piega sbagliata quando scopre che la sua vecchia amica d'infanzia, Abby, ha ripubblicato il loro libro sui fantasmi rischiando di farle perdere il posto, Erin cerca di intervenire e finisce su youtube mentre, piena di ectoplasma urla esaltata di credere ai fantasmi.
Viene così licenziata in tronco.
Le due donne aprono quindi assieme a Jillian (ingegnere nucleare collega di Erin e che anche loro, nel giro di 2 minuti vengono licenziate dalla loro università farlocca) un'agenzia di acchiappa fantasmi per investigare sul fenomeno in maniera scientifica.
Da qui al salvare New York il passo è breve.

La storia è molto godibile e anzi, sembra quasi più credibile rispetto a quello che dovrebbe essere il suo originale.
Ho personalmente trovato esagerata l'attrice che interpreta Jillian Holtzmann sia stata un po' troppo esagerata e un po' troppo imitatrice di Egon Spengler, ma alla fine è stata davvero simpatica.
La scelta di quello gnoccolone di Chris Hemsworth come segretario scemo è stata una chicca e davvero un bel modo di interpretare la segretaria scema al maschile, anche se forse era davvero troppo... e lui non si stava particolarmente impegnando nel ruolo, ma piuttosto divertendo.
La cosa bella è rivedere pian piano tutti gli attori che hanno recitato nei primi due film; i richiami erano carini ed è stato divertente cercarli (anche se ci sono rimasta male quando, non avendo visto il 4° acchiappa fantasmi, ho scoperto che è deceduto tre anni fa e che infatti il film è dedicato a lui).

Lo consiglio: se non si è degli idioti, lo si apprezza per la commedia leggera che è e che è anche divertente.
Per il resto... cacchio quanto è costato il biglietto!!!

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ps: quando ci sarà il dvd, sono sicura che ci siano dei pezzi tagliati con Hemsworth che balla che saranno spettacolari!

giovedì 8 novembre 2018

Il ritorno del classico fantascientifico, perchè X FILES è per sempre

(Questo articolo è stato scritto il 07 agosto 2016 sul blog della sottoscritta Opimioni a go-go.
Capirete che il riferimento a Bud Spencer è un po' triste e che questa nuova serie è stata seguita da un'altra... Ho inoltre riguardato qualche puntata su Fox delle serie precedenti... volevo strapparmi gli occhi e lavarli con l'amoniaca)


rosascoccato.blogspot.com


EBBENE SI'.
Si riuniscono gruppo mummia.
Una mamma per amica torna sullo schermo.
Ci ripropongono Friends su Italia 1.
Bud Spencer è ancora tra noi (grazie Bud! L'uncia cosa buona!).
E Mulder e Scully, sono qui per ricordarti che la verità... è ancora la fuori.
Della serie: cosa non può fare la Fox per far fuori la rimanenza di magazzino.
Da qui una miniserie.

X FILES - LA SERIE EVENTO.

Una cagata stratosferica.
Mediocre bella trama, mediocre nelle storie.
Mettete tutte le più brutte puntate delle serie precedenti e queste sono peggio.
Se le 10 serie precedenti, nonostante alti e bassi era la più grande serie fantascientifica dopo (se non con) Doctor Who e che ha lasciato l'amaro in bocca per il mediocre finale, questa 11esima stagione è la degna conseguenza a quell'orribile puntata.
La storia dovrebbe avere un filo conduttore inesistente, che collega poi solo la prima e l'ultima puntata e c'è come tema principale il cambio di rotta di Mulder sulle teorie di cospirazione aliene e infatti ora gli alieni sono buoni e tutti i rapimenti sono invenzione di umani (in particolare uno, indovinate chi!) che creano una razza superiore (con l'aiuto di DNA alieno); certo, spesso mettevano rapimenti del governo camuffati da incontri del terzo tipo... ma qui è tutto messo all'ennesimo livello.


La puntata più bella è stata la terza, dove troviamo cosa? Un Rettiliano che piace tanto a Dr Who o ai fanatici degli alieni (che poi tecnicamente sarebbero meno alieni di noi al pianeta)? Beh, un fantastico ometto rettile, qui definito Lucertola Mannara (almeno nel doppiaggio italiano... non mi interessava vederlo in inglese e si sa, certi doppiaggi...).

mercoledì 7 novembre 2018

Pubblicità Degrado

(Questo articolo è stato scritto il 29 luglio 2016 sul blog della sottoscritta Opimioni a go-go)

Nello scorso post ho parlato del libro Solo per sempre tua, un libro disutopico dove le donne sono totalmente e irrimediabilmente oggetti a uso e consumo di un uomo.
Il mio animo femminista (termine che lì è usato come insulto gravissimo) lo ha trovato estremamente... beh, leggetevi il commento.
Mentre lo leggevo, comunque, mi è capitato di vedere una elle pubblicità dei prodotti Vitasnella.
Ora, personalmente odio le pubblicità della Sprite dove lui prende e parte per un viaggio inseguendo il suo sogno e lei è relegata in una casa. Sarà pure felice, ma mi sa che avrebbe fatto a cambio con il viaggio on the road.
Quella della Vitasnella è aberrante.
Credo sinceramente che non comprerò mai più un prodotto Vitasnella, per quanto alcune mi piacciano pure (Vipiteno? Sarai il mio Yogurt!).
Voi mi darete della drastica, ma ho un amico che non comprava la musica di Michale Jackson perché pedofilo.
Io non guardo più i film di Jackie Chan da quando lui ha fatto affermazioni orribili sul popolo cinese (parliamo di anni fa, quindi non ricordo le parole esatte, ma vaffanculo io non do i soldi ai dispotici o chi sostiene regimi dispotici o li vuole ricreare).
La signora Luana poi ha avuto la genialata di dire una frase "Voglio rendere orgogliosa mia figlia per quella che sono e quella che sarò".
Il tutto legato alla dieta.
Certo, sua figlia è orgogliosa perché la mamma è nel peso forma, è magra.
Come quelli che dicono alla figlia che sono orgogliosi di lei perché si sposa...
Se già la pubblicità di sta Luana era deprimente nella prima parte, dopo questa siamo arrivati al fondo e cominciamo a scavare.
L'uomo, perché spero che sia un uomo quello che le fa dire una cagata del genere e non l'abbia pensato davvero una donna, è un cretino di prima categoria ho solo una cosa da dire:

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Ringrazio https://scontent-ort2-2.cdninstagram.com/
L'immagine non era più in recuperabile e l'ho sostituita.
Mi va bene anche questa: il senso non cambia

Perché quando ti tocca ascoltare una pubblicità del genere non puoi non ripensare alle pagine di quel libro e cominciare a temere che per molta gente, siamo davvero in un posto così cretino e che probabilmente ci sono imbecilli che credono davvero che se sei magra, la figlia è orgogliosa di lei.
Da donna normopeso: andatevene a fanculo. Perchè poi sono io che mi ritrovo a sentire le grasse o presunte tali che si lamentano della ciccia e (soprattutto quelle che lo sono davvero) mi mollano gomitate in fila con l'invidia che dicono di non avere. Rosicate quanto volete, la colpa è vostra che comprate Vitasnella così vostra figlia sarà felice per voi.
Che poi se passano di qui sono così stupide da pensare che io ce l'abbia con loro per il loro peso, quando di loro sono quelle che ce l'hanno con me e io le mando solo a fanculo.
Loro e a quelli che pensano che una bambina sarà orgogliosa della madre perchè magra... sicuramente il padre di quella bambina si sta scopando una meno malata e che non è la donna con cui ha generato un altro essere umano.

Qui sotto, la pubblicità incriminata.




Che poi un po' mi spiace per l'attrice di quella pubblicità... ma vi rendete conto che è una donna magra che vuole essere ancora più magra? 

martedì 6 novembre 2018

Disutopie vecchie e nuove

(Questo articolo è stato scritto il 28 luglio 2016 sul blog della sottoscritta Opimioni a go-go)

Oggi parliamo di libri.
Ebbene sì. I libri, quella cosa strana che tutti hanno ma in pochi usano.
L'argomento di oggi sono le disutopie.
Un genere poco commentato nel mondo, ma i due libri che qui tratterò sono particolarmente conosciuti nel mondo: uno perchè un classico, l'altro perchè - a quanto mi è sembrato di vedere - non solo ha fatto un buon lavoro di marketing, ma anche perchè... beh, merita.
I due libri sono Il mondo Nuovo di Aldos Huxley e Solo per sempre tua di Louise O'Neill.

http://lamiasolaopinione.blogspot.it/ rosascioccato.blogspot.com


I due libri, scritti a quasi un secolo di distanza, dimostrano indubbie similitudini e personalmente ho notato molto del primo nel secondo, senza che questi però ne risulti un clone, anzi, ma è indubbio che un colosso del genere fantascientifico de Il nuovo mondo è il massimo riferimento del genere e se si vuole scrive un libro di questo genere, è impossibile non averlo preso almeno in parte come modello.
Le mie recensioni qui sotto riporteranno la mia personalissima opinione, senza farne un riassunto per un ovvio motivo: il primo libro è un classico e la sua storia se non è nota è facilmente recuperabile, il secondo è parecchio commentato sul web e quindi non è difficile trovarne il riassunto che quindi anche in questo caso è superfluo.


Questo libro, scritto nel 1932 è una straordinaria perla del genere fantascientifico.
Per argomento e sviluppo, si può pensare che il libro sia incredibilmente attuale, nonostante i suoi ottant'anni.
Scritto più di quindici anni prima del più famoso 1984, è come lui un lampante colpo di genio del suo scrittore.
In questo libro abbiamo tutto quello che si può volere nelle paranoie di chiunque, sia nel campo scientifico che politico: dall'eugenetica al controllo mentale, ma anche i comportamenti sociali hanno un secco e ben definito modello.
Come ogni brava storia, questa società è nata dopo una guerra e la nascita di un unico grande governo, dove non si sa l'origine di tutto questo e parlano di quello che era il passato, come un'era barbara.
In questo mondo ci sono tutti gli elementi che possono alimentare le fantasie dei paranoici e far penare i pensatori:

  • un governo unico i cui capi sono gli unici a sapere perchè sono così e come erano prima
  • ossessione per il nuovo e il buttar via le cose recuperabili anche se solo lievemente scheggiate
  • serializzazione di ogni cosa
  • sessualizzazione precoce indotta già in giovane età
  • alienazione ai sentimenti perchè sbagliati
  • nascite in laboratorio e in serie
  • divisione in caste (con tanto manipolazione dei feti per intervenire sullo sviluppo di chi non è destinato agli alti livelli)
  • utilizzo di droghe euforizzanti per compensare il mancato condizionamento che induce ad amare la propria vita ed è impossibile non prenderlo
  • parole tabù come padre e madre (che sono usate come insulti)
  • vita collettiva e inaccettabile scegliere di passare il tempo in solitudine (Benni? In questo c'entri anche tu? Eh, Benny? Tu e la tua casa Balilla?)
  • e avere opinioni politiche? Ma scherziamo!

Tutto però ha un cambiamento proprio quando questa bella società incontra un suo simile: gli abitanti quindi incontrano un giovane uomo nato per errore da una donna e un uomo (lei viene mollata dove ci sono dei primitivi e, creduta morta, passa lì la vita dall'abbandono in avanti) di un'alta casta e che, confrontandosi contro di loro si scontra.
Nei fatti lui è stato allevato con lo stile non civilizzato, pur sapendo leggere e scrivere grazie alla madre.
Lo stratagemma è geniale e non puoi fare a meno di parteggiare per il giovane John e nel uso conflitto con il mondo da cui teoricamente dovrebbe venire
Se da un lato, infatti, ti viene voglia di mandare a quel paese le donne della riserva che si arrabbiano con sua madre perchè "gli ruba i mariti" manco fosse la puttana di turno e i loro compagni non avessero scelta (ma parliamo comunque di un libro scritto da un uomo nei primi anni trenta del 900, rispecchia bene anche molte situazioni qui contemporanee) e quando ritornano i contatti col nuovo mondo è allontanata da questo perchè... tatatadaaan: è una madre. Oggi è il contrario: sei allontanata se non ne hai lo status... ma è un'altra storia.

Il libro incuriosisce e appassiona e personalmente, avendolo letto per la prima volta a diciassette anni, lo reputo interessante per tutte le età e tutti i generi.
Non è complicato, nè contorto. Piacevole alla lettura e affascinante. Non ha idee di cospirazione, ma certo ti fa pensare, quasi a chiedersi il mondo non si sta dirigendo davvero fino a quel punto.
In fondo, guardatevi attorno: davvero non trovate un po' di tutti i punti in quella società?



Questo libro è decisamente un altro paio di maniche.
Lo ammetto, forse è un po' sessista (ma anche no, se Salvini più dire certe cose sulla Boldrini e non esserlo), ma non credo che sia una lettura per uomini.
Le premesse sono le stesse del libro precedente: il mondo per un qualche motivo (in questo caso le nostre amate catastrofi naturali) si è trasformato in Zone.
La storia è ambientata in una specie di scuola femminile dove le eva, le nuove donne (anche queste  nate progettate in laboratorio) vengono allevate per diventare le compagne degli Eredi della loro zona.
La protagonista tale freida (notare che no, la f non è maiuscola, ma nessuna donna avrà il nome maiuscolo), una eva insicura e bisognosa di conferme. Il suo ultimo anno di scuola è l'anno decisivo: come eva dell'ultimo anno, dovrà conoscere gli eredi ed essere scelta, o diventerà una compagna (come lei e la sua migliore amica isabel hanno sempre sognato), una concubina o una casta.
Il suo piccolo mondo però si sconvolge in quanto la presenza costante di isabel viene a mancare: lei, la favorita del loro anno, smette di essere l'ape regina della situazione e anzi, comincia a essere il genere di donna che nessuno vorrebbe essere: grassa.
Durante tutto il racconto ci sono costanti riferimenti all'indottrinamento che le eva subiscono sin dalla tenera età, o il comportamento feroce che lor hanno tra di loro che va dall'ipocrisia alla cattiveria sempre celate in un sorriso per amore della richiesta di accettazione.
Oltre a freida e isabel, un altro elemento fondamentale della storia e megan, altra eva del loro anno che, sparita isabel, diviene la nuova ape regina.
Premetto (e conoscendomi lo ripeterò anche alla fine) il romanzo è estremamente veloce. Non è pesante e anche quando è futile, non è stopposo e che l'innumerevole numero di pagine è assolutamente veloce, vuoi perchè di solito i libri hanno caratteri più piccoli, così come la spaziatura.
Ma c'è quel però. 
Oh, c'è, ma è totalmente personale.
Perchè?
Perchè se Il nuovo mondo lo guardi con un certo distacco, questo libro un po' di colpisce, urtando il tuo ego.
Ormai trent'enne, posso permettermi di guardare la me adolescente e darle un bel calcio sul fondo schiena ossuto, ma non ho voglia di rivedermi in un personaggio come quello di freida.
Tutte le ragazze si illudono di essere come isabel: bella, carina, simpatica, sincera, onesta... insomma, l'ape regina che tutte noi gregarie sogniamo di incontrare, ma in verità sono tutte delle stronze come megan.
La questione gregaria, in fondo, è il vero problema. Più leggi di freida più ti immedesimi. Purtroppo non è per la bravura dell'autrice (o della traduttrice), ma è per quella bruciante vocina nella tua testa che ti fa vedere troppo di lei in te, o nella vecchia te. Da come non risponde quando dovrebbe, pur di non farsi nemica dal capetta di turno, della sua esigenza di piacere.
In un certo senso, la sua dipendenza da sonniferi te la rende più accettabile perchè tu non necessariamente sei dipendente dai farmaci.
Forse è vero che, non essendo un'adolescente, vedo al questione "social network" in maniera più distaccata di come farebbe una diciassettenne (e quando viene tolto loro non l'ho reputato così tremendo), ma l'ossessione della magrezza è una costante della vita di tutte le donne.
Io personalmente sono magra e il mio problema non è mai stato dimagrire ma ingrassare, ma non ho passato una settimana degli ultimi dieci anni, senza sentire qualcuna che non se ne lamenta anche se non ne ha decisamente bisogno. Poi c'è l'insana esigenza di dover piacere che ti fa venir voglia di tagliarti le vene, visto che ti fa ingoiare rospi davvero grossi offerti dal falso sorriso della stronza di turno che è prona a distruggerti appena non la veneri.
Io ho avuto la mia megan e la mia megan mi ha distrutto con le diffamazioni di rito quando a un certo punto l'ho mandata a 'fanculo, quindi personalmente ho avuto la mia vittoria, ma la freida che è in me, nonostante gli anni e il lavoro su me stessa, è rimasta. E nonostante tutto, non sarebbe stato difficile per me rimanere freida.
Perchè lasciate perdere tutte le parti di condivisione virtuale della storia, per il resto, con o senza fotografie postate in rete e commenti del cavolo, siamo state tutte fredia e una delle sue sorelle eva.
Leggendolo non ho però potuto non pensare alla mia nipotina di undici anni e a come, in effetti, le cose si stiano avvicinando a quelle descritte.
Lasciamo perdere le assurdità messe solo per far arrivare alla creazione della scuola (la nascita di soli maschi per pillola che elimina la possibilità di concepimenti femminili), ma l'induzione delle donne di essere sottomessa, senza lamentele, stupida e analfabeta, ubbidiente, servizievole e a pura e sola disposizione maschile non è così lontano da quello che ti inducono a pensare ora: mia nipote, ad esempio, dopo aver ricevuto uno skateboard come regalo per la promozione mi ha commentato "lo so, ti sembrerà assurdo che io abbia voluto un gioco del genere, ma..." e si è sorpresa quando le ho detto che alla sua età anche io ci giocavo e che non era un gioco da maschi.
La presenza anche degli eredi, poi, è del tutto irrilevante se non nel mostrare come queste eva siano del tutto anonime e intercambiabili tra di loro per quanto quei ragazzi possano professarsi coinvolti, e che anche questi eredi lo sono, basta che loro riescano a finire nella categoria che hanno scelto (poi, più in alto va, meglio è), ma il problema della loro presenza è proprio non tanto l'impossibilità delle eva di scegliere se andare o no con uno di loro, ma anche di come attualmente ci mettiamo in mostra per dimostrare quali brave serve (non mogli) potremmo essere perchè dobbiamo essere etichettate e rimanere in quelle etichette e perchè devi essere sempre in relazione con un uomo se no non sei nessuno. 
E che hai una data di scadenza.
Sfumature poi sulle modifiche genetiche che eliminano il gene Arcobaleno poi è solo pura inutilità dell'essere e l'autrice poteva evitarlo se non vuole poi approfondire la cosa in un altra storia (che allora ben venga, io me lo leggerò volentieri).
Il finale di freida è piuttosto scontato, anche se non lo è il modo in cui si arriva: passando per isabel, fino al crudele destino che di isabel che alla fine ha ceduto le armi, o forse ha vinto.
L'amicizia/non-più-amicizia tra le due è un elemento costante nella storia e comunque un elemento estremamente interessante per l'interazione e nel far riflettere sull'amicizia, peccato che in fondo, non sia particolarmente approfondito e sembra solo la parte della (forse troppa) carne al fuoco della storia (come la questione del gene, ma questa non è più sviluppabile).

sabato 3 novembre 2018

Gotham, la serie televisiva pre Batman (I e II)

(Questo articolo è stato scritto il 13 luglio 2016 sul blog della sottoscritta Opimioni a go-go)

Si sa, certi super eroi americani non muoiono mai.
Batman è uno di loro.
Tra i primi (per ovvie questioni di effetti speciali - insomma, avete in mente la prima Wonder Woman? Orrore! L'unica vera bellezza sta nella Miss America che ha interpretato la protagonista) su cui hanno fatto una serie tv che solo per Catwoman non fa rabbrividire (o lo fa nonostante la bellissima Jalie Newmar, o la splendida Eatha Kitt) tanto che il Nananananana ancora è associato a Batman anche da chi non lo ha mai visto.
Ora in America, vuoi la situazione sociale dove hanno bisogno di sentirsi super, vuoi la possibilità di fare miriadi di serie televisive ai limiti (e oltre) della realtà, oppure semplicemente perché ci sono miliardi di dollari che possono essere messi a disposizione per affascinare la fetta di pubblico che ma i suoereroi, si stanno sbizzarrendo con i telefilm con personaggi della DC e della Marvel (i due grandi colossi dei comics, appunto), basti pensare a Flash, Supergirl, Green Arrow, Sheild, Jessica Jones, Daredavil...
Insomma, mancava solo Batman.

Ma trovare qualcuno che di punto in bianco ti faccia Batman in un telefilm, è decisamente difficile. Trovare anche dei bravi autori è improbabile: hanno di recente accantonato mille altri progetti proprio perchè sarebbe inutile far uscire quei personaggi con qualcosa di mediocre e, diciamocelo, se si sbaglia Batman...
Comunque cosa è stato scelto per ovviare la complessità di fare il personaggio?

Fare il Prequel. OVVIAMENTE.
E da qui GOTHAM.

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Sì, lo so, non è una novità: lo hanno fatto anche con Smallville e Superman. Hanno usato pure il nome del paesello sperduto dell'alieno più famoso del mondo come titolo.
Per fortuna, però, Batman e Superman sono diversi come background e mentre Superman rappresenta il classico telefilm adolescenziale di un ragazzo sfigato che è tale perchè nasconde un segreto ma che alla fine si fa la figa di turno (ci hanno poi fatto qualcosa con Teen Wolf, e mille altre stupidaggini simili), qui non è il giovane Wayne a essere il protagonista.
Piuttosto è solo una spalla del protagonista: il commissario Gordon (che quando fanno le riprese dinamiche mentre corre dietro a qualcuno ti fa venir voglia di uccidere tutti quelli coi capelli rossi per quanto è brutto e irritante). 

La prima serie, in verità, possiamo pure dire che sarebbe da evitare.
Hanno oggettivamente messo i personaggi classici e provato a mescolare un po' il tutto.
Ci sono infatti:
  • Selina Keyle che tra un po' fa la svenevole con Bruce (e qui piango, perchè se è vero che non sono una fan della coppia - nè mai lo sarò - le potenzialità spesso tolte al personaggio della ladra in latex sono così enormi che fa davvero dispiacere vedere Selina banalizzata) 
  • Bruce Wayne che ha talmente tanto margine di miglioramento che quasi ti dispiace
  • una Poison Ivy che è povera disadattata di prima categoria con la fissa delle piante
  • Due facce non ancora due facce ma già disadattato quasi a rassicurare il pubblico che una persona buona e retta non possa poi diventare il supercattivo figo che sappiamo tutti diventerà
  • Pinguino si salva, anzi ha un che di piacevolmente attraente senza il patetismo degli ultimi tempi
  • L'Enigmista mostra un interessante potenziale
  • Gordon e il suo partner si dimostrano ben sviluppati, anche se forse un po' troppo ripetitivi con quello corrotto (ma buono e leale) che fa da coscienza al protagonista.,
  • Fish Mooney è sicuramente il personaggio più interessante
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si, ti vien voglia di sbattere le loro fronti l'uno contro l'altro:
 gli autori hanno una mente limitata dalle loro fantasia e non riescono a capire 
che così rovinano la dinamica di Bruce e Selyna!


Alla fine della prima serie, personalmente, mi sono sentita delusa.
Lo stesso personaggio che d'istinto riagganci a Joker l'ho trovato bello solo perché l'attore è davvero bravo e lo apprezzo già da tempo, ma spero che Joker diventi qualcun altro, perchè lo stesso Cappuccio Rosso (primo pseudonimo del cattivone più apprezzato del bat-mondo - io preferisco Ivy) è già comparso per lo meno come idea intercambiabile per lasciare sempre dei rimandi ma non rassicurare il pubblico di aver trovato la verità (cosa comunque decisamente apprezzabile).

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Diciamocelo: ventidue puntate di puro rodaggio sono troppe anche per Batman e Gotham.

E' innegabile la bellezza dell'idea: Gotham, città allo sbando (tipo Roma ma non così bella) dove tutti sono corrotti e Gordon arriva proprio quando la coppia più ricca, retta e famosa della città muore sotto i colpi di un ladro davanti agli occhi del figlio.
La storia si intreccia quindi tra la vita di Gordon e la sua lotta contro il crimine, nonchè la ricerca di di Bruce della verità.
In effetti la puntata più bella è sicuramente l'ultima, dove viene addirittura trovata la (famosa) caverna sotto villa Wayne.

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La seconda serie è decisamente più apprezzabile e dove il filo conduttore classico delle serie americane (e che c'è pure qui, ovviamente: che sarebbe la scoperta degli assassini degli Wayne, filo conduttore che era del tutto assente nella prima stagione) si fa più strutturato, anche se come al solito piazzano cattivi futuri già sa subito.
Ma sicuramente c'è più emozione: dalla fissa dei Galvan/Dumas per gli Wayen, anche se vediamo Silver, la prima vera fidanzata di Bruce, come una di loro (perchè in fondo lo sapete: l'unica deve essere Selina, vero?) rovinano un po' le cose, e quando Bruce decide di stare per strada ha un che di blando e che hanno risolto troppo facilmente, ma in complesso la seconda serie è decisamente più interessante, tanto che persino Selina e Bruce hanno una dinamica decisamente meno leziosa (anche se mi verrebbe da dire "trovatevi una camera e fatela finita anche se non contraria" ma tanto è lei che ha il complesso di essere inferiore... va' a capire gli autori...), anche se, vuoi per l'età degli attori, vuoi SOPRATTUTTO per l'inadeguatezza di dialoghi e plot, mostrano sempre un che di finto.

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Ma c'è da dire che almeno non sono i protagonisti della storia e potrebbero anche evitare di metterli, basandosi soprattutto sulle storie sentimentali di Gordon (le uniche nell'intero mondo Gotham a potersi definire tali) che si intrecciano con la sua lotta della vita criminale in un modo che quasi ti fa dire "ma sempre a te? Che sfiga".

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Per fortuna l'arrivo di altri super criminali ancora non ufficialmente super criminali, dona del pepe in tutto e non solo nella maniera classica ma non classica (ovvero: "è vero, sono loro, ma noi autori siamo fighi e tentiamo - male - di fare qualcosa di diverso mantenendo i personaggi fedeli"), tanto che anche la fine della seconda serie è davvero intrigante, che lascia spazio a innumerevoli ed interessanti aspettative che fanno davvero sperare che anche la prossima serie sia ancora migliore (anche se già gli spoiler hanno un che di squallido per quello che riguarda Ivy: sul serio, ci sono mille possibilità, anche solo lasciare il personaggio così come è, ma no, loro devono trovare stupidi escamotage per farla diventare più vecchia e quindi utilizzabile... farlo da subito, no?) dove non ci siano solo storie prese un po' qua e un po' là, ma che si abbia un po' di senso: perchè lo vogliono dare e si vede e finalmente comincia ad esserci.


E lo ammetto: di mio spero arrivi Ra's (e Talia, ma quella vera, non la scimmietta che hanno fatto di recente o nell'orribile - ORRIBILE! - ultimo film di Batman: se vi siete fissati con Selina, cari autori, questo non vuol dire che dobbiate rovinare in questa maniera dei personaggi riusciti meglio di come fate riuscire lei), ma mi basterebbe capire chi è il clone di Bruce e se la mia ipotesi è giusta.

Consigliarei di guardarlo?
Solo agli amanti del genere (perchè scarseggiano anche in America di bravi autori) e questo è uno dei migliori in circolazione, oppure agli amanti di Batman che, diciamocelo, si fanno andare bene tutto.

Concludo con una perla:

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venerdì 2 novembre 2018

MARIA ANTONIETTA E LO SCANDALO DELLA COLLANA di Benedetta Craveri

(Questo articolo è stato scritto il 30 Giugno 2016 sul blog della sottoscritta Opimioni a go-go)

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Maria Antonietta è di certo la più famosa regina di Francia.
Più di Caterina de Medici, che tenne unito il regno mentre a uno a uno i suoi figli passavano a miglior vita.
Più di Anna, infanta di Spagna, che ha protetto il figlio con maestrale eleganza dalla Fronda e ha dato alla Francia il Re Sole.
Potrei continuare citando anche la cara Maria Leszczyńska o la povera e sola Maria Teresa e andare zizzagando per tutta la storia del regno che più di tutti rappresenta l' Ancier Regim.
Ma è Maria Antonietta, rosa di Versailles, che ha le sfumature più malinconiche di tutte.


Il clamoroso Affare della Collana, poi, è forse l'emblema dell'incredibile impiccio in cui lei e il marito si stavano andando a cacciare (un impiccio che farà saltare migliaia di teste tra cui la loro, ma che soprattutto ha cambiato il mondo intero).
In questo libro, praticamente un compendio viste anche l'esiguo numero di pagine, ha l'incredibile capacità di lasciare al lettore un'intensa e precisa idea dei fatti, analizzando i personaggi principali di questa che, se non fosse successa davvero, sarebbe semplicemente un'opera rappresentabile alla Scala, suggestiva e surreale a tratti, divertente per altri, sicuramente con note drammatiche di interessante rilievo.

E' inutile, per me, stare qui a parlare della storia in sè: tutti la conoscono. Quindi scusatemi, passo direttamente al libro.


 La Craveri qui analizza in maniera metodica i fatti, raccoglie le fonti e il suo punto di vista rimane velato, anche perché sono i fatti che si commentano da soli e questo aneddoto, che accomuna la figlia illegittima di una casa reale decaduta e la sua sventurata regina, è esemplare sul mondo che fu.

Personalmente, lo ammetto senza mezzi termini, mi è piaciuta molto una certa ambiguità che si può notare alla conclusione della storia.
Un'ambiguità che certo è data anche dalle pieghe del tempo, ma che non può non lasciarti avvolti nel suo mistero.
E' un aneddoto che la Craveri non si risparmia di notare e che invece risulta essere estremamente interessante proprio perchè denota la superficialità che era ben ritratta anche dai libri di Watteau: quando guardi la nobiltà ritratta dall'artista e leggi della stessa superficialità nella fine di quel libro, non puoi non capire perfettamente come mezzo secolo dopo la morte dell'artista, i francesi hanno fatto una (la) Rivoluzione.




Se sei interessato...


giovedì 1 novembre 2018

Crema Viso Biologica Giorno Avril

Oggi vi parlerò di una chicca dermatologica.
Tempo addietro comprai una serie di creme e col tempo ho potuto provarle tutte. 
In questo post parlerò brevemente di una delle creme che più mi sono piaciute.
La crema per il giorno della Avril. Una cream poco costosa, rispetto alle altre e con un buon rendimento.
Io personalmente compro per la maggior parte delle volte nel negozio fisico di Mondvert (poverine, le commesse sono sempre carine e gentili con me e mia sorella... e io in particolare sono un po' una rompina ma loro non perdono mai la cortesia), ma l'articolo è perfettamente recuperabile praticamente ovunque.
La crema è certificata biologica (o la Mondvert, comunque, non la venderebbe) ed è di produzione francese. Diciamo che posso riscontrare come difetto proprio la nazionalità di produzione e non perché la Francia è la Francia, ma perché il mio tubetto NON ha la descrizione in italiano (che poi dovrebbe essere proibito, ma vabbè... e se vi state chiedendo se non è colpa del negozio, la risposta è NO: anche in altre sedi l'ho vista con le scritte solo nella lingua dei nostri cugini galli).
Comunque, parlando della crema, è pubblicizzata come una crema da giorno per pelli normali e miste, con olio di macadamia e mandorle dolci bio, nonchè l'estratto di Giglio bianco. Affermano che la texture leggera permette alla crema di asciugarsi rapidamente e non ungere, garantendo protezione per tutto il giorno. Il profumo è dato proprio dal giglio che aiuta a tenere un'azione antiossidante.
Ovviamente garantiscono tutto il resto del bio possibile: senza parabeni e/o siliconi, senza coloranti di sintesi, cerificato bio da EcoCert (ignoro cosa significhi, ma io non voglio fingere di essere un'esperta, voglio solo annoverare la mia opinione insieme alle altre nella ricerca online), non testato sugli animali.
Purtroppo, ma anche no, non posso garantire nulla di quello che riguarda la composizione chimica, nè i certificati. 
Posso solo raccontare la mia esperienza nel provarla che per quanto facciano fighe le persone che scrivono recensioni, lo sappiamo tutti: è la cosa che davvero conta, il resto riempie solo spazio.
E confermo (quasi) tutto.
Il profumo è delizioso. Personalmente lo trovo molto fresco e delicato e, amando i buoni odori, ne rimango piacevolmente dipendente. Non rimane però addosso quindi non te lo senti tutto il giorno tutto il tempo, altra cosa molto apprezzabile.
Come dicono nella descrizione, la crema è effettivamente delicata e di facile assorbimento: la metti e subito dopo ti viene quasi da chiederti se l'hai messa, se non fosse per la sensazione di benessere che ti lascia.
La mia pelle ha apprezzato tantissimo questa crema: non rimaneva lucida ed era morbida.
Non posso dire che dura tutto il giorno, ma sicuramente buona parte della giornata.
A livello nutritivo non so dire se è effettivamente particolarmente "vitaminico", ma sicuramente ne ha abbastanza per non rovinare la pelle e tenerla fresca.
Non ho visto le qualità antiossidanti, ma qualcuno un giorno o l'altro dovrà spiegarmi come vederle.
Non me la sento di consigliarli a chi ha effettivamente una pelle normale, perchè se la mia che tende a essere grassa poi non rimane traslucida, forse non è abbastanza nutriente per loro.
Sicuramente per chi ha la pelle mista: quindi il 90% della popolazione (non illudetevi: sappiamo tutti di averla così! Non l'avete sensibile, l'avete solo grassa, la nostra pelle è speciale perchè è la nostra pelle, non perchè è vostra).
Comunque se volete una crema biologica a buon prezzo (meno di 10 euro) e con un buon rendimento, questa fa per voi.

venerdì 26 ottobre 2018

mercoledì 24 ottobre 2018

Campagna anti sessita: "Sei pronta per la prova costume?"

(Questo articolo è stato scritto il 23 Giugno 2016 sul blog della sottoscritta Donna in Rete: una finestra sul mondo)

Sembra che sia stato per volontà del sindaco di Londra, ma è una lunga battaglia che le femministe britanniche stanno combattendo da molto tempo e comunque non è la prima città a farlo.
Sembra infatti che Sabid Khan abbia messo al bando per sua espressa iniziativa e volontà i manifesti pubblicitari che girano suoi mezzi pubblici e che propongono stereotipo negatici che minano l'autostima delle persone.

Cosa vuol dire questa cosa?

Un po' di psicologia: non si tratta di eliminare fotografie e pubblicità che fanno uso del corpo (nudo e non), ma elimina quelle pubblicità che impongono uno standard di bellezza irreale e non realistico visto anche che le stesse modelle e gli stessi modelli vengono ritoccati.
Questo procedimento di marketing nel corso degli anni ha creato standard estetici sempre più restrittivi e che esercitano forti pressioni sui giovani (soprattutto donne) che quindi vengono auto-suggestionate che, per vivere, devono piacere e per piacere devono avere un determinato aspetto che ormai ha raggiungo l'irreale, oltre che non salutare.

Khan, però, non è che una mattina si è svegliato e ha detto "ora che sono sindaco di Londra, faccio quel che voglio", non è idiota e ha seguito la corrente sempre più progressista e sociale che da anni in Inghilterra si sta battendo (e contrariamente all'Italia non viene derisa, ostracizzata, insultata perchè "non piace agli uomini") e ha quindi deciso di avvalorare questa politica affermando in un'intevista:
Come padre di due adolescenti, sono estremamente preoccupato per questo tipo di pubblicità che sminuisce le persone, in particolare le donne, e le spinge a vergognarsi dei loro corpi.
E' così appassionato che si dice intenzionato ad affidare a una commissione di vigilanza sulle pubblictà con tanto di censura delle immagini di stereotipi sbagliati.
Secondo le fonti italiane, infatti, il signor Khan appena eletto si è preoccupato subito di fare censura.
Nei servizi pubblici e sui cartelloni cittadini, quindi, certe pubblicità (discriminazione di genere e che sviliscono fisicamente - e quindi emotivamente e psicologicamente - le persone con difetti fisici) in quanto in quei posti si è costretti a vederli e non si può cambiare posto e a quelle dodicimila pubblicità che all'anno subiranno delle censure a Londra...  signori pubblicitari: fatene di migliori, perchè non è censura: la liberà è tale fino a quando non lede quella degli altri e se ferisci e violi l'individuo non puoi parlare di "libertà", "provocazione" o "buoni propositi": sei solo ipocrita, soprattutto se, come in questo caso, non si lede solo il singolo, ma un'intera parte della popolaizone.
E' proprio come la pubblicità che è stata la prima vittima di questa campagna anti-psicosi-fisica su cui Khan si è in primis scagliato: una ragazza (di quanti? Quindici anni?) magra con un bel seno e un atteggiamento sessualmente provocante che ti chiede "sei pronta per la prova costume" (tormentone da mesi su tutte le riviste femminili - come l'arte del perdono), e che la ditta di prodotti per l'allenamento dice essere solo una pubblicità che aveva la sola intenzione di motivare i consumatori a migliorarsi e a curarsi di più per una vita sana ed essere più forti.

Certo, sto parlando io, nel cui Paese le grandi intelighenzie itellettuali femminile della televisione e dei giornali dicono che si, quelle pubblicità sono sbagliate ma vendono, quando non è vero: sono solo parte di un circolo vizioso che innesca l'insicurezza nell'autostima e che impone uno stato di ansia e insicurezza che porta a comprare-comprare-comprare.
Che poi... vende... sul serio fanno così schifo in marketing? 
Nei fatti, in Italia i giornalisti hanno subito veleggiato all'ipocrita politically correct secondo cui se il sindaco fosse stato cristiano ci sarebbe stata un'insurrezione sulla libertà di espressione, contro bigottismo e simili.
Capirete che questi signori venerabili esigono che la donna sia solo un oggetto sessuale.
Agli imbecilli che pensano una cosa del genere, vorrei far notare un paio di cose:

  • ci sono studi che dimostrano che l'oggettivazione sessuale di genere da parte dei media ha peggiorato la situazione sociale delle donne
  • ci sono studi e indagini che da anni denunciano l'ossessione di un corpo "da pubblicità" che molti adolescenti intuiscono come lo standard da perseguire e che portano a problemi di salute quali bulimia e anoressia. In Italia quanti sono? Due milioni gli adolescenti che soffrono di queste malattie?
  • sono gli adulti per primi che impongono questi standard agli più giovani.

Vorrei anche far notare che nei Paesi Nordici, non sono i primi ad aver fatto una cosa simile.
In Norvegia Trondheim, la terza maggior città del Paese, a maggio ha bandito gli annunci pubblicitari con modelle e modelli seminudi con lo scopo di affrontare le istanze collegate a un'immagine negativa del corpo e le attiviste che lo hanno promosso stanno ora chiedendo agli altri di imitarla. Il consiglio comunale cittadino ha infatti votato (perchè non è come sembra dai resoconti italici e nell'immaginario collettivo del nostro paese o nel cervello bacato di certi Primi Ministri: bisogna che si voti) per la rimozione di tutti i cartelloni e tutti gli striscioni che possono contribuire a creare problemi sull'immagine corporea, seguendo la politica che dice:
"Nessuna pubblicità che convoglia una falsa immagine dell'apparenza di chi fa da modello/a e contrinuisce a un'immagine del corpo sarà permessa. come minimo, le pubblicità in cui le forme del corpo sono state ritoccate dovrebbero essere apertamente presentate come tali"
Non credo che abbiano accusato di volere la Shari'a anche il consigliere Ottar Michelsen quando nella tivù di stato norvecese ha affermato che:
Dobbiamo rifletere bene su che tipo di pubblicità contribuiamo a diffondere. Non dobbiamo diffondere immagini che contribuiscono alla crescente pressione sull'immagine corporea
perchè
Se siamo seri nel discutere il tipo di pressione cui sottoponiamo la nostra gioventù sull'apparenza fisica, allora abbiamo anche in mente che tipo di pubblicità avere. Dobbiamo essere consci di che tipo di modelli sono usati e quando sono pesantemente manipolati mostrando corpi del tutto irrealistici.
Giusto per la cronaca questo signore norvegese ha detto le stesse cose del primo cittadino di Londra, solo con meno phatos paterno ma più razionalità sociale.


E soprattutto, quel musulmano ha solo cavalcato l'onda: nel 2015 la modella in bichini ha fatto esasperare qualche buon anima che ha portato a cenitnaia di segnalazioni all'autorità govenativa del settore e ha raccolto firme di protesta.
Non erano tanti, solo SETTANTAMILA (70.000). 
Blyuthe Pepino, cantante del gruppo Vaults, ha replicato alla domanda "are You Beach body ready?" con "each body's ready" che ha avuto il suo seguito.
Quest'azione dal Municipio della capitale britannica è solo la parte di una lunga storia che vuole riprendere la dignità del corpo e restituirlo al legittimo possessore: l'individuo personale.

Citando infine Roper Caitlin (direttrice di campagne per il movimento anti-oggettivazione), voglio ribadire che:

Una pubblicità che riduce le donne a oggetti sessuali per l'uso e l'intrattenimento degli uomini non dovrebbe aver posto in una società progressista.

Alcune fonti:
lunanuvola.wordpress.com
mrctv.org
change.org

sabato 13 ottobre 2018

Oli nutrienti per capelli.

(Questo articolo è stato scritto il 16 Giugno 2016 sul blog della sottoscritta Donna in Rete: una finestra sul mondo)

Tempo fa (taaanto tempo fa) comprai a mia madre uno spray nutriente per capelli.
Che poi non era uno spray. Era un olio che si sprizzava sui capelli.
Più avanti ne comprai incuriosita uno per me, ritrovandomi però a usare prima quello che mia madre aveva usato.
Questi sono l'Olio di Argan della Omia e quello di Amla della Khadi.
Qui ne parlerò ora.



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Quest'olio è piuttosto buono. 
Lo presi perchè era indicato per capelli secchi e fragili ed in effetti fa quello che dovrebbe fare: nutre il capello.
Preso per ammorbidire i capelli lisci, fa il suo effetto. Il problema è come si usa.
Il problema è che, per quanto dicano che non unge nè appesantisce, se segui le istruzioni che ti danno loro, ovvero applicarlo come balsamo dopo aver lavato i capelli, l'effetto è quello che nessuno vorrebbe mai volere: sembrano bagnati, sporchi.
Per quanto ne abbia capito, non è un problema solo dell'olio d'Argan, ma di tutti. 
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Coda di cavallo che necessita di gel o forcine
La cosa da fare è metterlo prima di fare la doccia e lasciare che faccia il suo lavoro. Io personalmente l'ho lasciato agire sempre un paio d'ore e poi ci si lava i capelli come al solito.
Dicono che può essere utilizzato sia sui capelli asciutti che umidi dopo lo shampoo, ma se lo mettete prima di fare la doccia o comunque lavarvi i capelli, vedrete che i capelli risultano essere sì lucidi, ma perchè danno un effetto gel. Penso quindi che se volete legarvi i capelli con un'alta coda di cavallo tipo questa qui sotto, allora credo faccia al caso vostro. Anche perchè almeno non è gel.
Comunque il suo effetto nutritivo lo ha eccome.
Personalmente ho avuto i capelli davvero più morbidi e quella sofferenza di due ore, perchè i capelli lunghi (e tutti quelli con i capelli lunghi sanno come si trattano) sono più districabili e hanno davvero un aspetto migliore.
Bisogna però avere pazienza. Non bisogna di certo spruzzarselo e subito dopo lavarsi i capelli.




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Preso dopo l'altro, sapevo cosa aspettarmi e cosa fare.
Questo lo presi per le ottime recensioni sull'Amla, perchè diciamocelo: quest'olio è presentato come il genio della lampada per i capelli e per quanto si sa che i miracoli non esistono, ci dovrà pur essere qualcosa di buono, no?
Il lato negativo dell'olio della Kadi è il dosatore, se quest'olio lo si vuole usare direttamente sui capelli, essendo conferito con un contagocce.
Personalmente, per applicarlo, l'ho messo nel boccettino ormai vuoto dell'altro olio e l'ho applicato così.
Anche questo bisogna usarlo alla stessa maniera dell'Olio di Argan, ma ammetto che la sensazione di nutrimento è più alta rispetto all'altro, anche se non di molto. Una cosa che ho notato è che se usato e lasciato applicare quel paio d'ore (loro consigliano anche tutta la notte, io non ho così tanto coraggio e poi riuscirei a dormire per il mal di testa che i capelli sporchi e oleosi mi producono) i capelli rimangono puliti almeno un giorno in più rispetto al solito.
Certo, non lo consiglierei come gel, anche perchè contrariamente all'olio di Argan l'odore non è così gradevole (e profumoso) ed ha dei residui dati dall'Amla (che potete vedere dalla stessa fotografia).





                     

Mi dispiace solo di averli finiti...