giovedì 5 luglio 2018

Donne e Chiesa: discriminazione di genere e misoginia perbene

(Questo articolo è stato scritto il 18 Maggio 2016 sul blog della sottoscritta Donna in Rete: una finestra sul mondo)

Voci di corridoio non tanto sussurrate vorrebbero che nelle stanze più importanti della chiesa cattolica, si stia pensando di aprire le porte alle donne al ruolo di diacono. A quanto parrebbe c'è stata una conversazione piuttosto interessante con le Superiore delle religiose di diverse parti del mondo che parrebbe incoraggiare l'ipotesi di dare veri compiti ecclesiastici alle donne che decidono di dedicare al propria vita ad Dio, anche perché, diciamocelo: in certi luoghi di preti non ce n'è neanche l'ombra, ma invece di suore che si dedicano alla comunità (anche cattolica ma non solo), sì. Se poi si continua a dire che se non si va a messa si fa un peccato mortale, quei poveri credenti sono bel che spacciati e quindi anche solo per questo bisognerebbe trovare una soluzione (ma nei fatti, anni fa si parlava del permesso che il Vaticano aveva conferito a tre suore di fare messa - ASSIEME - visto che di preti non ce n'era neanche l'ombra in quella zona dell'Africa). I presupposti nella chiesa cattolica, poi, ci sono: non solo tra i protestanti, ma anche all'inizio della religione cattolica, le donne potevano essere diaconi, ma poi questi ruoli sono spariti visto l'esigenza oppressiva di sottomettere col potere spirituale ogni forma di libertà che gli uomini hanno sempre avuto: stupidi non erano e sapevano perfettamente che non bisogna lasciare libertà per poter schiavizzare.
Tornando ai nostri giorni, a quanto si dice, Francesco I pensa di costituire una commissione per prendere in esame questa eventualità (tipo quando sono serviti i 10 saggi per sapere come risollevare l'economia, pagandoli come si farebbero pagare degli strozzini, dicendo le cose che il primo imbecille al bar poteva dire meglio) prima di riprendere la questione con maggiore chiarezza.

Cosa vuol dire questo? Ovvio, che chi pensa che quell'uomo sia davvero un rivoluzionario, è il solito imbecille. Anche perché non ha detto: anche perché ha ammesso che l'idea di dare potere sacerdotale a una donna è ben lontano dalle sue idee.
Più quest'uomo parla, più non solo mi sembra un politico italiano, ma più mi fa pensare che se davvero ha fatto il coraggioso patriota del vero senso della chiesa, quando ha assunto il nome del più vero dei santi, ha del tutto dimenticato il vero esempio che il Santo di Assisi ha volut dare consacrando in quel modo la sua vita.
Ha dato il contentino, come quando dice che la pedofilia nella chiesa è un brutto male, ma è solo nel 2013 che Pietro Vittorelli è fuori dalla vita ecclesiastica (e nei fatti è fuori perché è LUI ad aver dato le dimissioni, non perché il papa lo ha mandato fuori a calci in culo), Francesco Micciché è stato rimosso da Papa Benedetto XVI dal suo ruolo, per poi vedere l'ex vescovo piangersi addosso come vittima di un complotto, sarà che Domenico Mogavero è ancora vescovo? E cosa dire di Don Antonello Tropea a cui piacciono le ragazzine? O Francesco Milito che ha cercato di insabbiare tutti i reati di Tropea? 
Vogliamo parlare degli altri prelati presenti su Vatileaks che sono ben liberi, mentre le magagne legali sono state inflitte ai giornalisti, Fittipaldi e Nuzzi, che sono stati rinviati a giudizio per i loro reati: ovvero indagare suoi reati commessi dai massimi esponenti della nostra chiesa? 


Quando blaterale che si usano scarpe usurate perchè la ricchezza non è tutto... il potere si sa corrode e le sceneggiate piacciono tanto alla GGGENTE, nè?

 Perchè diciamocelo, ci siamo capiti, no?

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