venerdì 26 ottobre 2018

Petizione

(Questo articolo è stato scritto il 23 Giugno 2016 sul blog della sottoscritta Donna in Rete: una finestra sul mondo)




mercoledì 24 ottobre 2018

Campagna anti sessita: "Sei pronta per la prova costume?"

(Questo articolo è stato scritto il 23 Giugno 2016 sul blog della sottoscritta Donna in Rete: una finestra sul mondo)

Sembra che sia stato per volontà del sindaco di Londra, ma è una lunga battaglia che le femministe britanniche stanno combattendo da molto tempo e comunque non è la prima città a farlo.
Sembra infatti che Sabid Khan abbia messo al bando per sua espressa iniziativa e volontà i manifesti pubblicitari che girano suoi mezzi pubblici e che propongono stereotipo negatici che minano l'autostima delle persone.

Cosa vuol dire questa cosa?

Un po' di psicologia: non si tratta di eliminare fotografie e pubblicità che fanno uso del corpo (nudo e non), ma elimina quelle pubblicità che impongono uno standard di bellezza irreale e non realistico visto anche che le stesse modelle e gli stessi modelli vengono ritoccati.
Questo procedimento di marketing nel corso degli anni ha creato standard estetici sempre più restrittivi e che esercitano forti pressioni sui giovani (soprattutto donne) che quindi vengono auto-suggestionate che, per vivere, devono piacere e per piacere devono avere un determinato aspetto che ormai ha raggiungo l'irreale, oltre che non salutare.

Khan, però, non è che una mattina si è svegliato e ha detto "ora che sono sindaco di Londra, faccio quel che voglio", non è idiota e ha seguito la corrente sempre più progressista e sociale che da anni in Inghilterra si sta battendo (e contrariamente all'Italia non viene derisa, ostracizzata, insultata perchè "non piace agli uomini") e ha quindi deciso di avvalorare questa politica affermando in un'intevista:
Come padre di due adolescenti, sono estremamente preoccupato per questo tipo di pubblicità che sminuisce le persone, in particolare le donne, e le spinge a vergognarsi dei loro corpi.
E' così appassionato che si dice intenzionato ad affidare a una commissione di vigilanza sulle pubblictà con tanto di censura delle immagini di stereotipi sbagliati.
Secondo le fonti italiane, infatti, il signor Khan appena eletto si è preoccupato subito di fare censura.
Nei servizi pubblici e sui cartelloni cittadini, quindi, certe pubblicità (discriminazione di genere e che sviliscono fisicamente - e quindi emotivamente e psicologicamente - le persone con difetti fisici) in quanto in quei posti si è costretti a vederli e non si può cambiare posto e a quelle dodicimila pubblicità che all'anno subiranno delle censure a Londra...  signori pubblicitari: fatene di migliori, perchè non è censura: la liberà è tale fino a quando non lede quella degli altri e se ferisci e violi l'individuo non puoi parlare di "libertà", "provocazione" o "buoni propositi": sei solo ipocrita, soprattutto se, come in questo caso, non si lede solo il singolo, ma un'intera parte della popolaizone.
E' proprio come la pubblicità che è stata la prima vittima di questa campagna anti-psicosi-fisica su cui Khan si è in primis scagliato: una ragazza (di quanti? Quindici anni?) magra con un bel seno e un atteggiamento sessualmente provocante che ti chiede "sei pronta per la prova costume" (tormentone da mesi su tutte le riviste femminili - come l'arte del perdono), e che la ditta di prodotti per l'allenamento dice essere solo una pubblicità che aveva la sola intenzione di motivare i consumatori a migliorarsi e a curarsi di più per una vita sana ed essere più forti.

Certo, sto parlando io, nel cui Paese le grandi intelighenzie itellettuali femminile della televisione e dei giornali dicono che si, quelle pubblicità sono sbagliate ma vendono, quando non è vero: sono solo parte di un circolo vizioso che innesca l'insicurezza nell'autostima e che impone uno stato di ansia e insicurezza che porta a comprare-comprare-comprare.
Che poi... vende... sul serio fanno così schifo in marketing? 
Nei fatti, in Italia i giornalisti hanno subito veleggiato all'ipocrita politically correct secondo cui se il sindaco fosse stato cristiano ci sarebbe stata un'insurrezione sulla libertà di espressione, contro bigottismo e simili.
Capirete che questi signori venerabili esigono che la donna sia solo un oggetto sessuale.
Agli imbecilli che pensano una cosa del genere, vorrei far notare un paio di cose:

  • ci sono studi che dimostrano che l'oggettivazione sessuale di genere da parte dei media ha peggiorato la situazione sociale delle donne
  • ci sono studi e indagini che da anni denunciano l'ossessione di un corpo "da pubblicità" che molti adolescenti intuiscono come lo standard da perseguire e che portano a problemi di salute quali bulimia e anoressia. In Italia quanti sono? Due milioni gli adolescenti che soffrono di queste malattie?
  • sono gli adulti per primi che impongono questi standard agli più giovani.

Vorrei anche far notare che nei Paesi Nordici, non sono i primi ad aver fatto una cosa simile.
In Norvegia Trondheim, la terza maggior città del Paese, a maggio ha bandito gli annunci pubblicitari con modelle e modelli seminudi con lo scopo di affrontare le istanze collegate a un'immagine negativa del corpo e le attiviste che lo hanno promosso stanno ora chiedendo agli altri di imitarla. Il consiglio comunale cittadino ha infatti votato (perchè non è come sembra dai resoconti italici e nell'immaginario collettivo del nostro paese o nel cervello bacato di certi Primi Ministri: bisogna che si voti) per la rimozione di tutti i cartelloni e tutti gli striscioni che possono contribuire a creare problemi sull'immagine corporea, seguendo la politica che dice:
"Nessuna pubblicità che convoglia una falsa immagine dell'apparenza di chi fa da modello/a e contrinuisce a un'immagine del corpo sarà permessa. come minimo, le pubblicità in cui le forme del corpo sono state ritoccate dovrebbero essere apertamente presentate come tali"
Non credo che abbiano accusato di volere la Shari'a anche il consigliere Ottar Michelsen quando nella tivù di stato norvecese ha affermato che:
Dobbiamo rifletere bene su che tipo di pubblicità contribuiamo a diffondere. Non dobbiamo diffondere immagini che contribuiscono alla crescente pressione sull'immagine corporea
perchè
Se siamo seri nel discutere il tipo di pressione cui sottoponiamo la nostra gioventù sull'apparenza fisica, allora abbiamo anche in mente che tipo di pubblicità avere. Dobbiamo essere consci di che tipo di modelli sono usati e quando sono pesantemente manipolati mostrando corpi del tutto irrealistici.
Giusto per la cronaca questo signore norvegese ha detto le stesse cose del primo cittadino di Londra, solo con meno phatos paterno ma più razionalità sociale.


E soprattutto, quel musulmano ha solo cavalcato l'onda: nel 2015 la modella in bichini ha fatto esasperare qualche buon anima che ha portato a cenitnaia di segnalazioni all'autorità govenativa del settore e ha raccolto firme di protesta.
Non erano tanti, solo SETTANTAMILA (70.000). 
Blyuthe Pepino, cantante del gruppo Vaults, ha replicato alla domanda "are You Beach body ready?" con "each body's ready" che ha avuto il suo seguito.
Quest'azione dal Municipio della capitale britannica è solo la parte di una lunga storia che vuole riprendere la dignità del corpo e restituirlo al legittimo possessore: l'individuo personale.

Citando infine Roper Caitlin (direttrice di campagne per il movimento anti-oggettivazione), voglio ribadire che:

Una pubblicità che riduce le donne a oggetti sessuali per l'uso e l'intrattenimento degli uomini non dovrebbe aver posto in una società progressista.

Alcune fonti:
lunanuvola.wordpress.com
mrctv.org
change.org

sabato 13 ottobre 2018

Oli nutrienti per capelli.

(Questo articolo è stato scritto il 16 Giugno 2016 sul blog della sottoscritta Donna in Rete: una finestra sul mondo)

Tempo fa (taaanto tempo fa) comprai a mia madre uno spray nutriente per capelli.
Che poi non era uno spray. Era un olio che si sprizzava sui capelli.
Più avanti ne comprai incuriosita uno per me, ritrovandomi però a usare prima quello che mia madre aveva usato.
Questi sono l'Olio di Argan della Omia e quello di Amla della Khadi.
Qui ne parlerò ora.



http://lamiasolaopinione.blogspot.it/



Quest'olio è piuttosto buono. 
Lo presi perchè era indicato per capelli secchi e fragili ed in effetti fa quello che dovrebbe fare: nutre il capello.
Preso per ammorbidire i capelli lisci, fa il suo effetto. Il problema è come si usa.
Il problema è che, per quanto dicano che non unge nè appesantisce, se segui le istruzioni che ti danno loro, ovvero applicarlo come balsamo dopo aver lavato i capelli, l'effetto è quello che nessuno vorrebbe mai volere: sembrano bagnati, sporchi.
Per quanto ne abbia capito, non è un problema solo dell'olio d'Argan, ma di tutti. 
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Coda di cavallo che necessita di gel o forcine
La cosa da fare è metterlo prima di fare la doccia e lasciare che faccia il suo lavoro. Io personalmente l'ho lasciato agire sempre un paio d'ore e poi ci si lava i capelli come al solito.
Dicono che può essere utilizzato sia sui capelli asciutti che umidi dopo lo shampoo, ma se lo mettete prima di fare la doccia o comunque lavarvi i capelli, vedrete che i capelli risultano essere sì lucidi, ma perchè danno un effetto gel. Penso quindi che se volete legarvi i capelli con un'alta coda di cavallo tipo questa qui sotto, allora credo faccia al caso vostro. Anche perchè almeno non è gel.
Comunque il suo effetto nutritivo lo ha eccome.
Personalmente ho avuto i capelli davvero più morbidi e quella sofferenza di due ore, perchè i capelli lunghi (e tutti quelli con i capelli lunghi sanno come si trattano) sono più districabili e hanno davvero un aspetto migliore.
Bisogna però avere pazienza. Non bisogna di certo spruzzarselo e subito dopo lavarsi i capelli.




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Preso dopo l'altro, sapevo cosa aspettarmi e cosa fare.
Questo lo presi per le ottime recensioni sull'Amla, perchè diciamocelo: quest'olio è presentato come il genio della lampada per i capelli e per quanto si sa che i miracoli non esistono, ci dovrà pur essere qualcosa di buono, no?
Il lato negativo dell'olio della Kadi è il dosatore, se quest'olio lo si vuole usare direttamente sui capelli, essendo conferito con un contagocce.
Personalmente, per applicarlo, l'ho messo nel boccettino ormai vuoto dell'altro olio e l'ho applicato così.
Anche questo bisogna usarlo alla stessa maniera dell'Olio di Argan, ma ammetto che la sensazione di nutrimento è più alta rispetto all'altro, anche se non di molto. Una cosa che ho notato è che se usato e lasciato applicare quel paio d'ore (loro consigliano anche tutta la notte, io non ho così tanto coraggio e poi riuscirei a dormire per il mal di testa che i capelli sporchi e oleosi mi producono) i capelli rimangono puliti almeno un giorno in più rispetto al solito.
Certo, non lo consiglierei come gel, anche perchè contrariamente all'olio di Argan l'odore non è così gradevole (e profumoso) ed ha dei residui dati dall'Amla (che potete vedere dalla stessa fotografia).





                     

Mi dispiace solo di averli finiti...

venerdì 5 ottobre 2018

Due prodotti Viviverde Coop

(Questo articolo è stato scritto il 15 Giugno 2016 sul blog della sottoscritta Opinioni a Go Go!)

La Viviverde Coop è una linea che ha fatto impazzire il mondo delle squattrinate come me.
Perchè?
Basso costo e altamente "bio".
Quando si impazza sul web a ricercare le recensioni, infatti, sono talmente entusiaste che non si può non provare.
E invece...
Mia sorella adora comprare i prodotti alla Coop e quando ci va mi chiede se voglio che prenda qualcosa.
Qualche mese fa le feci comprare, presa da quell'ottimismo di cui tanto si parla il Deodorante delicato spray e la Crema viso Gel per pelli normali e miste.

Ma questa non sarà una recensione positiva. Ma manco per niente.

DEODORANTE SPRAY COOP

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Premessa. Io sudo come tutti. Ne troppo, nè troppo poco. Sudo nella media.
Anzi, se devo essere sincera, faccio talmente poco movimento che si può dire che non sudo così tanto.
Al massimo ci sono, come con tutti, dei tessuti che mi fanno sudare e altri no.
Da non comprare. Assolutamente. Se è vero che quello spray è più efficacie, allora non bisogna manco prendere quello roll-on.
Mi chiedo se chi li ha recensiti li ha davvero provati o no e per quanto tempo. 
Tranne un paio di loro, penso sinceramente che tutte le altre abbiano fatto copia-incolla e tanti saluti.
E se li hanno provati, per quanto tempo?
Io l'ho tenuto un mese. 
E poi ho detto "ma manco morta".
Non ho mai puzzato così tanto in tutta la mia vita. Anche quando non metto il deodorante.
E non parlo di molto tempo: parlo di poche ore. Prima di pranzo già sentivo che l'effetto del deodorante era svanito.
E se mi dite che allora avrei dovuto portarmelo dietro e usarlo ancora, il dito medio ve lo alzo dritto in faccia: una persona non si deve preoccupare che il suo deodorante non funzioni. E ci si può anche aspettare che non funzioni fino a sera, ma per l'amor del cielo! Almeno fino alla pausa pranzo!

Che fine gli ho fatto fare?
E' nel beauty-case da piscina: quelle volte che vado in un paio di SPA.
Perchè, va bene che costa poco, ma non posso fare a meno di non continuare a usarlo fino a quando non finisce.


CREMA VISO GEL IDRATANTE PROTETTIVA - pelli normali e miste


http://lamiasolaopinione.blogspot.it/

Altro Flop.
Non basso come quel deodorante, ma un altro Flop.
Anche qui, dovrebbe essere proprio come dice l'iscrizione. Pelli normali e miste.
Il risultato?
Deprimente.
Non sono una di quelle persone che mette chili di crema addosso: metto sinceramente giusto l'indispensabile se non addirittura una dose inferiore, quindi non si può parlare del prodotto come "sovradosato".
Ho già usato prima creme gel, ma in effetti ne ricordo solo una della mia farmacia di quartiere.
Lasciando perdere la risposta plausibile che tutte le creme gel sono così (e no, perchè quella appena citata non lo era), l'unica cosa davvero bella di questa crema è il suo involucro che non lascia sprechi e non fa andare a contatto con l'aria la crema stessa.
A stenderla è anche liscia e spalmabile, non è densa, ma è proprio per la sua natura di gel.
Ma non mi sembra lasci particolari effetti positivi alla pelle. Non la sento idratata, ma piuttosto lucida.
E' come sentire un leggerissimo strato di pellicola trasparente sul viso.
Uno strato che ti rimane addosso per almeno mezza giornata (funzionasse così anche il deodorante...) e non ti fa sentire a posto, ma piuttosto con la pelle lucida.
Tendo a usare altri prodotti biologici?
Sì.
Una cosa che consigliano e che a me è capitato di fare e di avere delle buone performance (o comunque accettabili) è creare una sorta di bb-cream. Con questa è impossibile: sfalda letteralmente il fondotinta (e io ne uso uno della Avril, quindi non è esattamente il più chimico sul mercato, ma fa dannatamente bene il suo lavoro) e anche appena spalmata non permette che si stenda lo stesso fondotinta sopracitato.
La mia paranoia lo accusa anche dei brufoli che di recente mi sono comparsi, ma questa penso sia solo una mia paranoia.
Anche qui, è vero che mi è costata poco, ma questo non vuol dire che siano soldi sprecati.

Purtroppo, contrariamente al deodorante, al momento non ho una crema di rimpiazzo e mi devo accontentare di qualche tester che recupero o davvero di questa crema.
Per fortuna sono una che si dimentica di metterla.























giovedì 4 ottobre 2018

Letture per bambini veri e cresciuti

Arrivato l'autunno, è arrivata la scuola.
Questo mi ha fatto tornare in mente quello che leggevo o che avrei dovuto leggere da ragazzina.
Molti dei grandi classici della letteratura per ragazzi, infatti, non sono stati mai presi in considerazione quando avevo la fascia che è considerata ottimale per loro.
Alcuni li ho riscoperti da poco e molti mancano nella mia (sempre troppo piccola) biblioteca di letture.
Ormai leggo poca letteratura, preferendo ad essa saggi storici a volte un po' troppo monotematici (ma batto il chiodo fin che è caldo se no non concludo mai nulla) ma mi capita di indulgere ancora nella narrativa.
Il romanzo è quindi un modo per immaginare grazie agli altri, che indirizzano la mia fantasia seguendo loro direttive, così da tenere imbrigliata in un certo qual modo la mia.
Un ottimo esempio di questo tipo di lettura, appunto, è la letteratura per ragazzi che, indubbiamente è un genere di lettura bistrattato per la qualità che ha nelle sue perle e che spesso, ormai, è semplificato come se sotto una certa età si è stupidi e non immaturi... anzi: si pretende che siano maturi su certi frangenti e tanto stupidi da accontentarsi del mediocre.
Qui sotto propongo quindi delle letture che sono adatti a un preadolescente (e uno ad un adolescente) ma che risultano essere più complicati di certi finti romanzi cervellotici.

Di Ave Gagliardi


Questo è decisamente uno dei libri che più consiglierei a un ragazzino delle medie.
Io stessa lo lessi a quell’età e non posso non tornarci di tanto in tanto.
Ha tutto quello che si può volere: un grande mistero, un evento eccezionale, amicizia…
Domizia è la figlia di un nobile romano (braccio destro di Tiberio) che, un giorno, è protagonista di un evento eccezionale: dopo un rumore stridulo e assordane, si ritrova a parlare con una voce senza corpo. Una voce che ha macinato molto spazio per arrivare fin lì, pur non muovendosi affatto. È la voce di Claudio, un suo coetaneo, un romano come lei, ma un romano dei nostri tempi. Il ragazzo stava armeggiando col computer del padre e il risultato è un contatto diretto con la Roma Antica.
Non è l’unica cosa che accade: viene anche a sapere che suo padre rischia di essere (ingiustamente) accusato di alto tradimento, si farà aiutare da vecchi amici e ne conoscerà di nuovi. Tutto nello sfondo della meravigliosa Roma Imperiale di Cesare Augusto, il primo imperatore i cui quarant’anni di regno diedero 400 anni di storia al mondo.
Ave Gagliardi merita di essere letta.
In fondo al libro c'è anche un interessantissimo glossario che anche un adulto dovrebbe consultare.


L'isola del tesoro. Ediz. integrale
Di Robert Luis Stevenson


I romanzi di formazione non sono tutti belli, anzi, ma l’Isola del Tesoro è certamente una perla della letteratura d’avventura. Io l'ho trovato appassionante quando l'ho letto e l'ho letto che ero decisamente adulta. Se lo si legge d'estate, forse l'alta temperatura ti aiuta ad entrare nell'atmosfera, ma leggerlo d'inverno di fa dimenticare il freddo che c'è fuori.
Anche nei momenti di minore tensione, il lettore è sempre portato a vedere cosa c’è dopo.
Tutti i personaggi, anche quelli abbozzati, sono ben descritti e quelli si sfondo sono animati di vita propria.
Bellissimo. Nient'altro da dire.


Scuola per canaglie
Di Danny King 


Romanzo senza pretese, ma estremamente carino. Trama ben costruita e sequenze d’azione scritte come dovrebbero essere scritte: immagini chiari e ben definite che non sono difficili da immaginarsi.
Il protagonista è Wayne Banstead (non capirò mai sta fissa di avere per nomi dei cognomi) un quindicenne espulso da scuola e che ha come soprannome ladro nato. I suoi genitori decidono quindi di mandarlo alla Gafin School, una scuola specializzata proprio nel trattare personalità come Wayne.
La Gafin non è una scuola normale e non lo sono nemmeno i suoi insegnati, tutt’altro.
Gli studenti della scuola si ritroveranno loro malgrado a diventare non più solo ladri, ma addirittura rapinatori. Il loro bersaglio? Il British Museum.
Se vi piacciono le letture non impegnative ma comunque appassionanti, questo è il vostro romanzo.

martedì 2 ottobre 2018

Giornalista Marchettaro che fa goliardiche battute sessiste

(Questo articolo è stato scritto il 16 Giugno 2016 sul blog della sottoscritta Donna in Rete: una finestra sul mondo)

Chi di noi non ha sofferto un po' guardando l'altra sera l'esordio della Nazionale Italiana agli Europei di Calcio?
A quanto pare se sei donna non puoi. Devi guardare annoiata pregando che l'incubo (che consiste nel calcio in sé in questo caso) finisca presto.
Perché si sa, le tifose di calcio non esistono: sono lì solo per accontentare e piacere un uomo.
Poi ci si stupisce della misoginia ignorante di Felice Belloli che deruba di dignità e fondi le giocatrici di calcio professioniste.
Ma durante la partita di calcio è toccata a una che sicuramente le subisce solo perchè fa il lavoro che fa e si sa che certa gente con cui collabora non manca di arroganza maschilista.
E' Ilaria D'Amico, l'attuale fidanzata di Buffon (mi dispiace per lei, io non la conosco, ma sono ben lontana dal rispettare Buffon come persona e come giocatore). Perché in fondo l'intelligenza dell'uomo medio italiano si sa qual è e se lei è una giornalista sportiva lo è solo per accalappiare un calciatore, ma in verità non ne sa nulla, vero?
Secondo i suoi colleghi giornalisti lei ha tanti buoni motivi per seguire la partita di calcio, mettendo pure sotto inteso che il più importante è il guadagno che Gigi avrà come calciatore.
Primis fra tutti è il goliardico Stefano De Frandis che, nella sua boria del "come è bello fare battute di pessimo gusto", invece di guardare la partita che a quanto pare lo annoiava (perché è un grande tifoso) si divertiva a guardare una tifosa che come mille altri tifosi, si preoccupava per le sorti degli Azzurri (perché si sa, solo lei si preoccupava che Buffon potesse perdere il pallone - io in particolare temevo che lo facesse apposta, ma è un'altra storia) si preoccupa di attivare la telecamera e chiedere se soffriva come conduttrice, tifosa o Wag (che è il modo carino di dire fidanzata di turno - se non peggio - di un calciatore) che è statisticamente più preoccupata dei soldi che porta a casa che del fidanzato in sé.
Lei risponde in maniera estremamente diplomatica: "Ti do' una testata se non ti togli...".
I giornali ora dicono che si scherza con lei, ma non scherziamo.
Lei l'avrà anche presa sul ridere, ORA e solo perché tanto non ha molto da fare e fingerà di essere d'accordo perché se no fa al parte dell'acida, quando sarebbe virile se fosse un uomo.
Ma sappiamo anche che questa non è né la prima, né l'ultima volta che gli pseudo-giornalisti geniali (sì, proprio come quelli che chiedono ai terremotati che dormono in macchina se hanno paura di dormire in casa) insultano costantemente le giornaliste sportive con la battuta MINIMA che sono di parte perché il fidanzato di turno ha cambiato squadra o no (sì, ricordo la replica di una battuta simile su Mediaset) 

Credo comunque che il suo collega sia più marchettaro di lei ed ha l'invidia della vagina. Perché lo dico? Logica: è un uomo.
Non preoccupatevi: se vi sentite offesi, posso dirvi pure ridendo che è uno scherzo.
Ma sappiamo entrambi che è una cazzata, vero?