Simona non era stupida.
Sapeva che la sua relazione con Roberto non era idilliaca.
Tutt'altro.
Da quanti anni stavano assieme, ormai? Sette? Otto?
C'erano giorni che le sembravano centinaia...
La passione era decisamente scemata, anche se il profondo affetto che la univa al ragazzo era rimasto.
Aveva deciso scientemente di tenere soffocata in un angolo quella vocina, troppo simile alla sua di quando era bambina, che le diceva cose che non voleva sentire.
Perché sì, ormai doveva fingere di non trovare frustrante l'esigenza fisica che non veniva appagata.
Il problema tra di loro, ormai, era soprattutto il sesso.
Non è che era fatto male o ce n'era poco.
Il problema era che non c'era proprio.
Simona non era certamente una ninfomane (anche se ormai sembravano andare tanto di moda, per quanto le capitava di vedere quelle poche volte che stava davanti alla televisione), né una donna particolarmente ossessionata dal lato fisico di una relazione, ma anche lei aveva le sue esigenze.
Eccheccacchio!
Amava Roberto, ma da qualche (troppo) tempo a quella parte, quanto fosse preferiva non pensarci o sarebbe stata male, non avevano più rapporti.
Se passavano la serata assieme, si ritrovavano chiusi in casa a leggere libri sul letto.
O a guardare qualche vecchio film western.
Se era Sabato, passavano prima la giornata in quel bar carino che c'era in centro città, dove giravano amici vecchi e nuovi e si poteva stare tranquilli.
Quando aveva provato a invogliarlo a fare qualcosa, lui fingeva di non vedere.
E Simona sapeva che stava mentendo: lo conosceva meglio di quanto lui conosceva se stesso.
E quelle azioni erano ormai ben collaudate.
Ma se un uomo non vuole, non puoi costringerlo, no?
Peccato.
Ma in fondo lo capiva: non avevano una casa loro, l'intimità vera c'era quelle poche volte che riuscivano ad andare fuori per un fine settimana, il lavoro li sfiancava, le prove coi gruppi diminuivano ancora il tempo da passare assieme e assorbivano ancora più energie.
Poi c'erano i concerti, i pezzi da incidere.
La spesa, le pulizie di casa.
Le bollette...
La vita di tutti i giorni, insomma.
Ma Simona non poteva pensare quanto la cosa fosse frustrante.
Anche perché, non erano certo sposati.
Un paio di volte aveva anche provato a parlarne.
Ma come fai a intavolare la conversazione?
- Scusa amore, possiamo parlare?
- Sì, cara dimmi.
- E' da un po' che tra di noi non si scopa più. Come mai? Un'altra? Guarda che basta dirlo.
- ...
- Allora sei malato? Ci sono problemi? Guarda che si può curare quasi tutto, ormai.
- ...
- Allora?
- Oh, guarda... una cinciallegra sta mangiando le molliche di pane che hai lanciato in giardino.
- Eh, almeno tu e quel giardino ne vedete di uccelli...
A quei pensieri Simona non poteva che non ridere istericamente o fingere di non averli fatti. Anche se ormai, non riusciva più a guardare con gli stessi occhi quei volatili dal petto giallo e nero e con le guancette bianche che vedeva sempre dalla finestra della sua cucina mentre facevano colazione.
Doveva concentrarsi.
Anche lei era frustrata per quella situazione.
Se dovevano essere una vecchia coppia di sposi, che almeno abitassero assieme!
Le serviva una casa sua.
Ristrutturare il vecchio appartamento di sua nonna era la soluzione a tutti i suoi sogni.
Cominciare ad avere una vita sua, lontana da bollette non pagate che non erano neanche sue.
La sua tranquillità.
La loro intimità.
Sì, decisamente.
Con l'idea di aver risolto il problema, andò da Roberto e glielo propose.
Il sorriso, però, scemò pian piano dal suo volto quando lo vide arricciare la bocca, come se l'idea non gli piacesse.
Nei fatti, lui disse di no.
Simona non riuscì neanche ad ascoltare le sue scuse (la madre? I soldi? La distanza col suo lavoro?), ma sentì sempre più tenue la sua voce, mentre quella vocetta infantile cominciava a farsi più forte nella sua testa.
Ehi, Simo! Cos'è che dice sempre ai suoi amici?
"Sono così pigro che piuttosto che mettere incinta una tipa, me ne sposo una che lo è già!"?
Che ci sia qualcosa di vero?
Simona si depresse così tanto, che decise di risparmiare ancora un po', prima di impegolarsi nell'onere di una spesa così cospicua.
In fondo, con il mantenimento della sua famiglia, non era riuscita a risparmiare poi molto...
A ripensarci, Simona avrebbe dovuto ammettere che era stato quello, il giro di volta di tutto.
Comprendendo che in fondo anche lei era stata troppo pigra.
Comprendendo che...
che...