domenica 12 agosto 2018

Tentato stupro in mezzo a una strada ad Iglesias

(Questo articolo è stato scritto il 21 Maggio 2016 sul blog della sottoscritta Donna in Rete: una finestra sul mondo)

20 maggio di quest'anno. Mattina.
Un quarantaduenne finisce in manette per tentato stupro, perché ormai anche è fattibile anche in pieno giorno, visto che nessuno interviene di certo a difesa delle vittime.
L'uomo ha molestato e minacciato un mezzo a una strada una donna che rientrava a casa dopo aver fatto la spesa nel supermercato vicino (anche se qualcuno dice che "passeggiava", si perché vicino al supermercato si fanno le "vasche" come in centro al paese per passare il tempo e attirare gli uomini, eh? Ma visto che il genio che l'ha scritto poi parla di "alcune suppliche" sicuramente da adito a chi pensa che l'esame per diventare giornalista sia non superando il test minimo della decenza). Lui l'ha inseguita, bloccata in mezzo alla strada, palpeggiata.
Lei è riuscita a fuggire e ha chiamato il 113 che ha dato il via alle ricerche e ha arrestato l'uomo (che nel frattempo era fuggito) per violenza sessuale.
Ora è stato portato al carcere di Uta su disposizione del magistrato.
Ci rimarrà molto?
Scherziamo? In che Paese pensate di vivere? In uno civile?
Anche perché conosciamo anche i giornalisti incivili che daranno la colpa a lei: camminava per strada, una sterrata (come se il 70% delle strade italiane non lo fossero) poi, doveva aspettarselo, no? Doveva aspettarsi di fare la fine di cappuccetto rosso e, a trenta tre anni, sapere che c'era un uomo in agguato tra i cespugli pronto a saltare fuori per "abbracciarla" (giuro che il giornalista dell'Ansa rischia che lo prendo a calci: ha davvero scritto così) prima di tentare di baciarla e palpeggiarla.
Per quanto la velocità di reazione e la velocità in cui quell'uomo (fuggitivo dopo il crimine) è stato arrestato, non riesce a non lasciarmi al quanto scettica sulla capacità investigativa della polizia e mi fa temere, piuttosto, che il signor L.A. (le iniziali sono date da unione sarda, non da ANSA che si preoccupa di parlare di cespugli e strade sterrate) fosse già ben conosciuto dagli inquirenti.

Aspettate, controllo un attimo.

Nei fatti ho continuato a indagare e l'AGI (e ora che guardo pure qualche altra da questa informazione) da altre informazioni: nei fatti l'uomo è un pregiudicato (appunto).

Quindi ricostruiamo.
La donna (che da ora in poi, visto l'anonimato della vittima, chiameremo Donna - no, non ve la chiamo Cappuccetto Rosso, mica è una favola questa) ieri mattina ha fatto la spesa e stava tornando a casa. Era presto: le nove del mattino.
Non ci è dato sapere se ha figli e li ha portati a scuola per poi passare al supermercato, o se, semplicemente, si è alzata presto la mattina e ha deciso di andare a fare la spesa presto.
Essendo nel negozio vicino casa, cosa ha fatto?
Ha preso la macchina per fare 100 metri? No, mica è scema (o un uomo), è andata a piedi al negozio.
Nel tragitto deve attraversare un punto che è nascosto da alte sterpaglie, ma è donna e dovrebbe sapere che certe cose non si fanno: la libertà di girare per strada sta solo agli uomini!
Nei fatti AL è sceso da un cavalcavia poco distante e dopo averle impedito il passaggio l'ha aggredita in pieno giorno, perché si sa: doveva aspettarselo. Non solo non puoi camminare da sola di notte, ma anche di giorno.
Donna però lo conosceva e si è divincolata per liberarsi e lo ha implorato. Solo allora lui, anima pia, ha deciso di lasciarla andare e allontanarsi.
Da lì la denuncia e l'arresto.
Questo cosa vuol dire?
Che lui la conosceva. Adesso, dubito fortemente che Donna abbia cambiato di colpo il suo modus operandi e il suo stile di vita, vuol dire che da quel posto, ci passa spesso.
Se di solito lavora fuori casa, probabilmente il venerdì mattina l'ha di riposo e quindi, come tutte le donne di sto mondo, invece di riposare, va a fare la spesa. Se poi va presto è perchè è conscia che così non si rovina tutta la giornata.
Se poi invece è casalinga, la mattina è normale che faccia la spesa per poi tornare a casa e cucinare.
AL lo sapeva, sicuramente.
La conosceva, lei lo ha implorato di fermarsi e lo conosceva.

Cosa lo abbia spinto a  farlo non interessa a nessuno. Non ha giustificazioni di nessun genere.
Sicuramente, se andiamo più indietro, Donna deve aver ricevuto avance da AL, prima magari scherzoso, poi forse un po' più esplicite alle quali Donna probabilmente ha risposto prima ignorando e poi ridendoci su, magari rifiutando gentilmente, facendo pensare che il NO di Donna fosse in verità un sì. Insomma, come può una donna negarsi a un uomo qualsiasi?
Quindi ha deciso di tenderle un agguato, letteralmente.
Sapeva che sarebbe stata sola e se non lo fosse stato sarebbe rimasto in disparte, denotando quindi di sapere che lei di certo non era consenziente ma decretando che la cosa non aveva importanza.
Tutto calcolato.

Trovo interessante che, comunque, se si parla di una donna aggredita si dice che la "palpeggia e tenta di bacciarla", se fosse stato un uomo sarebbe stata "terribile aggressione".

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