<< No, fammi capire. Lui ti piace, tu piaci a lui, ma... >>
<< Ma è uscito da una lunga storia. >> ripeté Federica.
<< Quanto tempo fa? >>
<< Non ricordo. >>
<< Un mese, due... sei? >>
<< No...? >>
<< Fede, più di un anno? Più di un anno. Fede, per quel Luca sei una scopata e basta. >>
<< Ma no, ci tiene a me! Mi ha anche invitato a passare la domenica con lui! >>
<< A fare cosa? >>
<< Prendiamo il sole. >>
<< Tu e lui soli? >>
<< Sì, tutto il pomeriggio e poi cosa? >>
<< No, vabbeh, non tutto il pomeriggio. >>
<< Fede, io ti sono amica. Sei una scopata e per quello che mi dici tu, fidati: quello non lo devi neanche considerare niente di diverso. >>
Rosa era una donna... dura.
La sua parola era lapidaria e costantemente terra-terra.
Federica aveva sentito spesso l'esigenza di un suo giudizio positivo. Inizialmente, lei sorrideva e scuoteva la testa in segno di assenso, mentre serviva la coca-cola che le aveva ordinato.
Poi alla fine aveva ceduto alle sue confidenze e aveva fatto delle uscite che lei aveva sempre pensato che solo tra uomini potevano esserci.
<< No, te lo giuro! >>
<< Ok, come vuoi. >>
<< Perchè non mi credi?! >>
<< Non è che non ti credo, anzi! Sono sicura che tu lo dica con il massimo della tua convinzione, solo che credi male. >>
<< No, non è vero. >>
<< Tranquilla, quando smetterà di farsi sentire, io non ti dirò "te l'avevo detto", ci penserò ma non te l dirò. >>
<< Dire cosa? >> chiese Simona sedendosi al suo fianco.
<< Che è una scopata. >>
<< Lui merita? >>
<< A quanto pare è un culturista alto uno e... ottanta? >>
<< Ottantacinque. >>
<< Ecco, uno e ottantacinque. Lo sappiamo: troppo alto e troppo muscoloso per te! O magri o con la pancetta!! >> ironizzò Sara ridendo, prima di servirle senza che chiedesse un cappuccino.
<< E' molto caldo? >>
<< Più di così siamo all'inferno. >>
Federica rise a quella freddura, più che altro felice che non si parlasse più di lei, ma purtroppo non durò.
<< Quindi? Cosa fa il tuo trombamico? >>
<< Non è un trombamico >>
<< Ha ragione. E' uno che sai "ha lasciato la fidanzata da poco", ovvero più di un anno... >>
<< Più di un anno? >>
<< Sì. >> risposero all'unisono Federica e Rosa.
<< Allora è una scusa. >> sentenziò lapidaria Federica.
Federica odiava il sorriso compiaciuto di Rosa... non se ne sarebbe mai fatta una ragione.
<< Io lo so, dillo a lei. >>
<< Oh, andiamo! Sabato vienite con me e poi vediamo! >>
<< Io no, ho una cena con i genitori di Roberto perchè è il compleanno della madre. >>
<< Che culo... Dai, allora vengo io. >> rispose Rosa. << Ma finisco tardi. Marco porta la bimba dalla suocera e... beh, c'è la partita. La Vecchia Signora è sempre la Vecchia Signora e sai com'è: Del Piero dice addio. >>
<< Non fa nulla: vengo qui e andiamo assieme, ti va? >>
<< Ok.>>
Federica bevve un sorso di coca, felice di avere una compagna di avventure diversa da Michela per una volta.
<< Senti... posso chiederti una cosa? >>
<< Sì, dovrai guidare tu: voglio bere molto e tu sei astemia. Ceca come una talpa e non metti gli occhiali, ma astemia. >>
<< No... Volevo sapere cosa è la Vecchia Signora. >>
<< Shhh! Sei pazza?! >> disse lei con il volto trasfigurato << Mai fare domande simili in questo bar! Senti che è una cosa che riguarda lo sport e Marco e sorridi e annuisci, come quando senti un uomo che dice quanto è figo ma intanto gli stai contando i brufoli sulla testa! >>
<< Non l'ho mai fatto. >>
<< Ragazza fortunata, ma io faccio la barista. >>
<< Ma... chi è? >>
<< Scusa, ma se si parla di Del Piero che abbandona... >>
<< La... Juve? >>
<< Qualcuno ha detto Juve?! >> disse qualcuno alle loro spalle.
Marco era appena entrato e dallo strano rantolo che fece Rosa, Federica capì che qualcosa di noioso era appena successo.
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