martedì 24 novembre 2015

Un altro giorno alla memoria

Non mi piacciono i giorni "dedicati a".
Puliscono le coscienze sporche.
L'olocausto in primis: insomma! Fai una strage e poi chiedi scusa un solo giorno all'anno?
Devi applicarti perché questo non succeda più, non fare ammenda per mezzo minuto, sentirti un gran bell'essere umano perchè lo fai e poi passi ad altro.
Lo stesso è sulla violenza sulle donne.
Picchi una donna, le chiedi scusa e passi ad altro. Sì, un altro ceffone.

Il problema principale che poi abbiamo qui in Italia è l'omertà.
Lo sai, ma non lo dici.
Lo sai, ma lasci in sospeso, al massimo mezze parole, giusto per fare il figo "che sa", infatti i fighi non prendono mai mezza responsabilità.
Mezze parole buttate al vento, solo perchè si ha il fiato per parlare.

Poi c'è lo stigma sociale. Parli, esprimo opinioni, non va bene.
Soprattutto se sei una donna.
Devi compiacere e essere maschilista, riconoscere la superiorità degli uomini e accettare di non essere nessuno.
Meno di un essere umano.

In fondo abbiamo conquistato l'anima dopo 15 secoli di pentimento e prostrazione davanti a un crocefisso.

Davanti a un uomo dobbiamo ancora farlo, se no non siamo considerate.

Che poi non è essere considerate.
E' essere in vetrina.

Se poi apri la bocca, non vogliono che tu faccia altro che... beh, lo sappiamo no.

Ma fino a quando ci saranno donne che lo accettano e, soprattutto, pretendono che anche le altre donne lo accettino.
Il giorno del "mi dolgo, ma domani è un altro giorno uguale agli altri" rimarrà un giorno per l'ipocrisia di chi vuole lavarsi le mani sporche di sangue.

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