Parliamoci chiaro: se sei un fanatico di serie TV, non focalizzarti solo su Netflix.
Esiste anche Amazon Prime.
Personalmente, sono una di quelle persone che si è rifiutata divedere Squid Game: ho visto il trailer e ho detto (alla mia gatta) "ma secondo loro sono così disperata da farmi piacere una merda del genere? Ma per favore."
Cosa ci volete fare, capisco il concetto di fondo di critica della società con una nota di velata crudeltà ma comunque molto interessante (tipico non solo della Corea, ma anche di molti altri Paesi, soprattutto asiatici) ma vederlo anche no.
Esiste anche Amazon Prime.
Personalmente, sono una di quelle persone che si è rifiutata divedere Squid Game: ho visto il trailer e ho detto (alla mia gatta) "ma secondo loro sono così disperata da farmi piacere una merda del genere? Ma per favore."
Cosa ci volete fare, capisco il concetto di fondo di critica della società con una nota di velata crudeltà ma comunque molto interessante (tipico non solo della Corea, ma anche di molti altri Paesi, soprattutto asiatici) ma vederlo anche no.
Non mi piace che le persone si ammazzino per gioco, tantomeno perché disperate. Soprattutto: non è una vera e propria trama.
Se voglio situazioni di tensione dove qualcuno viene ucciso, allora cerco altro.
Lucifer? Lo trovo talmente raccapricciante, che non sto qui a dirlo.
La Casa di Carta? Bella l'idea ma non è un genere che mi interessa.
Strange Things? la nuova stagione arriverà sempre troppo tardi... questa sì che è crudeltà.
E questa volta voglio parlarvi di due uscite recenti (una recente in quanto appena finita, l'altra credo sia comunque di quest'anno) ma di Amazon Prime.
E no, non sarò molto carina neanche con queste.
Sto parlando di Panic e So cosa hai fatto l'estate scorsa.
Che avrebbero potuto mettere in pratica la legge "stereotipato non è banale", ma nessuna delle due serie ci riesce.
In Panic, si narra l'adorabile vicenda di una cittadina del Texas (orientale? chi può dirlo? io no): Carp.
Qui si è nel classico paesino che è, essenzialmente, il nulla.
Da anni, nell'ultimo anno di liceo i ragazzi che vogliono sfidare le proprie paure (e guadagnare una barca di soldi) partecipano a Panic, una specie di competizione dove si affrontano le proprie paure e chi non si arrende vince.
E quell'anno, ci sono in palio 50.000 dollari.
Heather Nill (intepretata da Olivia Welch) è una ragazza povera (molto povera) che pensa di non avere capacità particolari e ha la grande passione per lo scrivere. Nonostante il desiderio di fuggire e andare all'università di scrittura creativa, negli ultimi anni è riuscita a mettere da parte i soldi per un corso professionale per poter trovare un lavoro vagamente civile e non finire come quella drogata di sua madre. Peccato che la madre proprio quell'anno glieli frega.
Per questo motivo, per quanto sia la fifona della zona, decide nello sconforto e nella disperazione di partecipare a Panic, a sorpresa di tutti, anche dei suoi due migliori amici Natalie Williams (Jessica Sula) che partecipa lei stessa alla competizione per poter avere i soldi e fuggire in California e Bishop Moore (Camron Jones).
Insieme a Heather e Natalie partecipano anche altri 45 ragazzi tra cui il nuovo arrivato Dodge Mason (Mike Faist) che attira subito l'attenzione di Natalie, il cattivo-disaddattato-ma-in-fondo-buono ragazzo di quell'anno scolastico Ray Hall (Ray Nicholson) anche lui tra i poveri dei poveri del paese con famiglia disfunzionale alle spalle.
Nel tentativo di chiudere questa gara, lo sceriffo James Cortez (Enrique Murciano) e la sua squadra, che sono intenzionati a chiudere definitivamente questa idiozia visto che capita che scappi il morto. L'anno prima, infatti, erano morti due ragazzi e uno di loro era proprio il figlio di Cortez.
Nel frattempo, l'ombra del sospetto che ci sia qualcosa che approfitta di quello che è "il gioco estivo di laureandi annoiati che vogliono scappare dal nulla" e che mette seriamente a rischio la vita dei ragazzi si fa sempre più presente.
I colpi di scena non mancano, nella storia e risulta anche piacevole nel vederla.
Il fatto che i personaggi siano praticamente degli stereotipi, poi, aiuta, sia l'autore a manovrarli, sia lo spettatore nel misto di sorpresa e previsione degli eventi.
L'ultima puntata è interessante perchè ci sono delle scoperte che intuisci ma non hai colto fino, fino a quando non si svela la verità che sta dietro a degli enigmi che vengono pian piano raccontati.
Il problema di fondo è che la storia non ha mordente.
Semplicemente non coinvolge.
Saranno i personaggi che comunque non hanno presa, ma neanche la storia. Di certo potevano evitare molte cose nel plot, ma questo è un altro discorso e forse bisognerebbe vedere pure il libro da cui è tratto...
Insomma, meglio di altre serie che ci sono in giro, ma è noiosa.
Irritante è la fine-non fine, dove lei dice che "è tutto finito" ma poi scopre che non lo è, come se co fosse una cospirazione.
Probabilmente volevano avere la possibilità della seconda serie, ma dubito ci sarà.
Sottospecie di remake rivisitato e modificato del libro/film degli anni '90, non suscita particolare entusiasmo.
Di simile all'originale è essenzialmente il concetto base: dei ragazzi investono una persona uccidendola nel giorno del loro diploma, lo nascondono, un anno dopo, in occasione del ritorno della protagonista, comincia la mattanza.
Le differenze invece sono significative: sull'isola c'è stato il suicidio di massa di una setta e a guidare la notte dell'incidente è la protagonista che uccide... la sorella gemella.
Nel costante gioco di inganni e scoperte, dove sembra che tutto contraddica tutto.
Peccato che a metà stagione personalmente avevo capito chi commetteva tutti gli omicidi.
Ho perso un paio di sfumature, ma ero sicura.
E non sono rimasta delusa, anche se un po' lo è stata la parte finale, quando c'è lo spiegone di come e perché sono successe certe cose.
Anche qui, però, non posso dire che il racconto fosse appassionante.
Anzi, in certi momenti era addirittura noioso.
Paventano grandi supsance... che sono inesistenti.
Rendiamoci conto: mi è piaciuto così poco che non voglio neanche citare i nomi dei protagonisti.
Un po' come Pretty Little Liars dopo la quarta stagione (e sono gentile... con quest'ultima serie televisiva: non ho ancora visto l'ultima, ma mi rifiuto: anche io ho una vita e non posso sprecarla per questo).
Troppa carne al fuoco mal gestita.
Anche qui, sono piuttosto sicura che non faranno una seconda stagione.
E voi? Che ne pensate?
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