(Questo articolo è stato scritto il 09 Maggio 2016 sul blog della sottoscritta Donna in Rete: una finestra sul mondo)
L'anno scorso la libertà di stampa è diminuita, soprattutto rispetto gli ultimi 12 anni, quindi, fate il conto: dalle torri gemelle. Prima sicuramente ne avevamo molti di più.
L'anno scorso la libertà di stampa è diminuita, soprattutto rispetto gli ultimi 12 anni, quindi, fate il conto: dalle torri gemelle. Prima sicuramente ne avevamo molti di più.
Le pressioni del tacere, aura legge del nostro Paese (basta pensare l'omertà sulla pedofilia di cui tanto si parla in questi giorni e che in quel caso accusano i familiari, qui i mezzi di stampa) sono dati da fantomatiche paure di ritorsioni: che esse siano politiche, terroristiche o mafiose: denunciare i regimi (che siano sentiti o no) non è bene. Ti ritrovi sotto casa le camice rosse, nere, legali o altro che ti fanno la pelle, sparire, ti buttano sul lastrico.
Sappiamo tutti del finto perbenismo del nostro paese, come sappiamo che all'epoca della caduta del governo Berlusconi per colpa di falso da pubblico ufficiale e prostituzione minorile (che tra l'altro sono tutti atti illeciti che il "signore" milanese ha commesso) avevamo i giornalisti tedeschi che commentavano che se avessero avuto qualcosa di simile nel loro Paese avrebbero fatto speciali su speciali. Rispetto alle inchieste che avrebbero fatto gli altri paesi, diciamocelo: noi non ne abbiamo praticamente parlato.
E ora si arriva con il Report del 2016 dell'istituto Washington Freedom House che non solo ricorda che il nostro vicino, il Medio Oriente ha messo sotto pressione giornalisti e media, ma che in Europa anche le cose non sono poi così fighe.
E mentre i leader politici di Polonia, Serbia e simili hanno instaurato maggiore controllo sui media nazionali e in Cina hanno aumentato l'ossessione di omertà su economia ed ecologia (che onore averli come partner, nè?) tanto che non si sa se è meglio essere un giornalista cinese o turco,
Nei fatti, soli il 13% della popolazione mondiale gode di vera libertà di stampa, o di una stampa libera.
il 41% del mondo la stampa e libera per metà... e il restante 46% non lo è per nulla.
Capiamoci: è l'87% dove la stampa non è libera: perchè dire "questo sì e questo no" non ha nulla a che cedere con la libertà di stampa.
Ma andiamo più in specifico: il nostro continente, l'Europa.
Mentre si dice che l'86% della popolazione è libera, la Polonia, con l'ultimo governo, ha modificato la legislazione, permettendo così all'esecutivo di controllare direttamente e poi licenziare la gestione dei media di proprietà dello Stato. Quest'azione è stata ispirata dal primo ministro dell'Ungheria Viktor Orbam.
Ma voi penserete: sono paesi dell'Est, si sa che di democrazia ne sanno ben poco (mica come noi, eh?).
Bene, andiamo allora nell'Ovest dell'Europa, tra i nostri cari amici di Francia, Spagna e Gran Bretagna che hanno messo in cantiere leggi restrittive in nome della sacrosanta "sicurezza pubblica".
Noi? Noi siamo definiti "parzialmente liberi": siamo solo la prima nazione europea la cui stampa è definita "parzialmente libera" (perchè puoi parlare liberamente delle tette rifatte della valletta di turno, ma non degli abusi di ufficio e peculato d'uso - poi ci si chiede perchè i nostri "giornalisti d'assalto" chiedono domande stupide come "perchè dorme in macchina ha parua" ai terremotati o soffrono della pazzia di Einstein quando chiedono sempre la stessa cosa allo stesso modo e si arrabbiano perchè uno non solo risponde allo stesso modo, ma si esaspera pure - ah... che giornalismo! CHE GIORNALISMO!!!), ma almeno la Romania è dopo di noi. In fondo non siamo mica all'ultimo posto; stiamo al 63°!
Non consola la capacità di recupero, vogliamo di più. Dire che "almeno chi combatte continua a farlo" è come dire "zitto che poi passa" e "non possiamo farci niente". Dobbiamo cambiare le cose, cambiarle sul serio e questa e l'ennesima conferma che una sola voce non basta, ne servono migliaia. Servono mille foto in più. Mille vite in più che si alzano a combattere.
Perchè non si parla solo di libertà di stampa, ma di libertà e basta.
Forse perchè non c'è sicurezza senza libertà...
Siamo regrediti a settant'anni fa, ma almeno allora non eravamo così ipocriti da essere perbenisti e politicamente corretti. Eravamo nazisti, fascisti, comunisti e razzisti. E sapevamo che quando un termine che finiva con "ista" non era era mai una bella cosa, ma non ce ne importava.
Fonti:
https://rsf.org/fr/ranking
http://www.unimondo.org/
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