sabato 30 gennaio 2016

Federica e il barista (I parte)

http://rosascioccato.blogspot.it/ La sotoria di Federica



Federica era una ragazza come tante altre.
Viziata dalla mamma, viziata dal papà, viziata dalla sorella maggiore.
Amava i bei vestitini neri e le borse.
Decisamente, le borse erano il suo punto debole.
Non aveva mai avuto molta voglia di studiare e quindi quando era stata assunta con un part-time indeterminato come cassiera in un noto supermercato aveva smesso di cercare qualunque possibile alternativa.
Grazie a quel lavoro era riuscita a comprarsi, con il tempo, un centinaio di morse di marca di qualunque foggia e dimensione. Dalla più orribile alla più classica.
Girava parecchi locali, anche in una sola sera.
Non aveva un gruppo preciso con cui uscire, ma più amici. 
Il che, tra le tante cose, le permetteva di essere e fare tutto quello che voleva.
In quel periodo il sabato sera si vedeva con il suo caro amico storico Giacomo e la sua fin troppo piena di sè morosa Michela. Dio, a essere oneste lei voleva bene a Michela.
Era un po' stupida, a volte, e lanciava sentenze senza arte ne parte che ricordavano un po' troppo sua nonna, ma non era cattiva.
Solo un po' troppo... piena di sè. 
Sì, non sapeva come faceva a non accorgersene.
Ma in fondo, tutti sapevano che quando lei non era in giro - vuoi perchè doveva cominciare a lavorare la mattina presto, vuoi perchè si era presa l'influenza - lui ci provava sistematicamente con parecchie ragazze. A lei dispiaceva, ma - come del resto facevano TUTTI - aveva preferito glissare sull'argomento.
Il venerdì, per fortuna, era dedicato ad altri amici meno impegnativi.
Agli amici e a lui.
Luca.
Bello, muscoloso, accattivante e dall'aria perennemente abbronzata come se fosse appena tornato da un viaggio esotico.
Luca lavorava come barista in un locale a una ventina di minuti da casa sua.
Era sempre circondato da belle ragazze, ma, d'altronde, era tanto bello che non poteva essere altrimenti.
Quando poi lui cominciò a prestarle attenzione, lei non potè fare altro che sciogliersi come neve al sole.
Le sue labbra poi erano così invitanti che era un piacere assaporarle.
La faceva sentire speciale e bellissima.
E non era anche solo quello che bastava a una donna?
Fu per questo che aveva cominciato ad aspettare la chiusura e a rimanere a chiacchierare con lui nel piccolo spazio all'aperto del locale.
Nonostante il freddo superasse la giacchetta nera che indossava e le si ficcasse dritta nelle ossa.
Lui le aveva raccontato della sua ultima storia finita male (tutta colpa del fatto che lei fosse una stronza pazza, fuori di testa e che l'aveva sempre trattato come uno zerbino) e che da allora avesse solo cercato solo di rimanere fuori da qualunque relazione per evitare di mettersi ancora in un incubo come quello.
Federica lo capiva bene. Lei pure ne aveva passate.
Forse era per quello che alla fine aveva ceduto... nella sua macchina.
Proprio sotto a casa sua, dove abitava solo...

martedì 12 gennaio 2016

Divagazione non letteraria

Scusate, non ho resistito. Da Pretty Little Liars... o meglio, dalle premiazioni per la serie Televisiva, l'interprete di Spencer, vestita male come non mai, in una versione riveduta e corretta dell'immagine che ho scaricato dalla rete il tutto perchè pensavo fosse divertente rispondere alla richiesa di una persona nella pagina facebook (che per fortuna è aperta anche ai non iscritti come me) dove la chiedeva con uno sfondo rurale. Questo lavoro non l'ho fatto al meglio, ma mi sono comunque divertita a farlo: spero vi piaccia!!

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Il resto dei racconti, appena avrò il tempo, Per il resto, grazie per l'attesa.